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I Beni Culturali
Dátum pridania: | 09.06.2004 | Oznámkuj: | 12345 |
Autor referátu: | Sika | ||
Jazyk: | Počet slov: | 3 303 | |
Referát vhodný pre: | Stredná odborná škola | Počet A4: | 12.9 |
Priemerná známka: | 2.95 | Rýchle čítanie: | 21m 30s |
Pomalé čítanie: | 32m 15s |
Nelle 17 regioni ordinarie poste sotto il controllo del Ministero operano 69 diverse soprintendenze ordinarie, distinte in archeologiche, per i beni artistici e storici, per i beni architettonici e paesaggio, archivistiche e soprintendenze miste.
La soprintendenza regionale ha competenza gerarchica sulle unità periferiche regionali e svolge funzioni di supervisione e coordinamento. Ci sono 17 soprintendenti regionali. Le soprintendenze dispongono di poteri forti ma circoscritti e rigidi, mentre le regioni e i comuni hanno al contrario poteri più generici e godono di un a flessibilità maggiore, ma le loro competenze sono meno puntuali. Mentre le regioni e i comuni hanno bisogno delle soprintendenze per qualsiasi iniziativa che coinvolga i beni culturali, non è vero il contrario.
Il decentramento può essere sviluppato secondo tre modelli:
il mantenimento del settore dei beni culturali al sistema statale centrale
l’inserimento dei beni culturali nel generale decentramento amministrativo imperniato sui livelli regionale e locale (questo modello applica ai beni culturali il principio di sussidiarietà secondo cui lo Stato centrale si dovrebbe occupare di tutela, mentre gli enti territoriali locali si dovrebbero occupare della fruizione poiché solo a questo livello ci si può avvicinare il mercato e il settore pubblico)
un compromesso tra i due modelli precedenti, con forme di decentramento specifico per i beni culturali a seconda delle località e delle competenze
L’amministrazione comunale dei beni culturali in Italia
L’80 % dei comuni italiani vanta almeno un bene di notevole interesse artistico e turistico. I comuni hanno la responsabilità delle politiche dell’accoglienza che rendono questi beni fruibili ai turisti.
Il comune ha la possibilità di scegliere fra tre opzioni previste dalla legge n. 142/1990 nella valorizzazione dei beni culturali. Questa legge assieme a quella n. 127/1997 prevede per i comuni le seguenti scelte:
la gestione in economia e concessione a terzi
l’istituzione
l’azienda speciale
le società miste a prevalente capitale pubblico e privato
le convenzioni
i protocolli d’intesa
gli accordi di programma
i consorzi
i patti territoriali e i contratti d’area
La gestione dei beni culturali in Francia
La Francia è una nazione all’avanguardia nello sviluppo dei flussi turistici legati alla valorizzazione della cultura.
Zdroje: Economia della arti- Guido Candela, Antonello E. Scorcu; Zanichelli