Costi per l’emissione di azioni. I costi sostenuti dall’impresa nell’emissione o nel riacquisto di strumenti rappresentativi del suo patrimonio netto sono trattati dal SIC 17. i costi esterno relativi a tali operazioni sono definiti con precisione e sono quelli direttamente attribuibili a un’operazione sul patrimonio netto che ha come risultato un incremento netto oppure una diminuzione dello stesso: tali costi sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto. Se un’impresa emette uno strumento ibrido che contiene sia una passività che un elemento del patrimonio, i costi della transazione devono essere imputati alle due parti in modo coerente con la ripartizione dei flussi di cassa.Azioni proprie. Le azioni proprie devono essere classificate nello stato patrimoniale come una linea separata a riduzione del patrimonio netto, o il valore nominale (se esiste) può essere classificato in diminuzione del capitale sociale con rettifiche alle altre poste del patrimonio netto. Tutti gli altri costi sono imputati al conto economico. La successiva rivendita delle azioni non dà luogo a utili o perdite e perciò non è parte del risultato dell’esercizio. Il corrispettivo delle vendite è classificato come incremento del patrimonio netto.
ALTRE AREE DI BILANCIO
Utile per azioneTutte le imprese le cui azioni ordinarie, o azioni ordinarie potenziali (obbligazioni convertibili, azioni privilegiate, …) sono quotate nei mercati regolamentati, devono fornire in calce al conto economico, con uguale rilievo, l’informazione relativa sia all’utile per azione “base” sia all’utile per azione “diluito”.L’utile per azione “base” è calcolato dividendo l’utile o la perdita di esercizio per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nell’esercizio.Per l’utile per azione “diluito”, la media ponderata delle azioni in circolazione tiene conto degli effetti di diluizione connessi alla conversione in azioni ordinarie delle azioni ordinarie potenziali, come per esempio le obbligazioni convertibili o i diritti di opzione.Tutti gli strumenti finanziari o i contratti che potrebbero comportare l’emissione di azioni ordinarie dell’impresa sono azioni ordinarie potenziali.
Di conseguenza, è necessario considerare tali strumenti finanziari o tali contratti nel calcolo dell’utile per azione diluito.Il calcolo dell’utile per azione degli esercizi precedenti deve essere rettificato per tutti gli esercizi presentati, per tenere conto dell’effetto di capitalizzazione, emissione di azioni gratuite o frazionamenti azionari. Se questi cambiamenti avvengono dopo la data di chiusura del bilancio, ma prima che esso sia approvato, i calcoli relativi al numero di azioni ordinarie in circolazione e di quelle potenziali relativo all’esercizio in corso e quello precedente deve essere ricalcolato e basato sul nuovo numero di azioni.Operazioni con entità correlateLe entità correlate comprendono le capogruppo, le controllate, le società appartenenti allo stesso gruppo, le collegate e le joint ventures, gli azionisti di controllo e i dirigenti con responsabilità strategiche, ma escludono per esempio, i finanziatori e gli enti governativi nel corso dei normali rapporti con l’impresa.
Quando si verificano operazioni tra questi soggetti, si deve fornire l’informazione nelle note al bilancio in merito alla natura del rapporto, al tipo di operazioni e agli elementi necessari per una corretta comprensione del bilancio. Gli elementi di natura omogenea possono essere indicati complessivamente eccetto quando è necessario fornire una informazione separata per comprendere gli effetti delle operazioni effettuate tra le entità correlate.Informazioni settorialiL’informazione per settori è obbligatoria per quelle imprese emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati o in corso di quotazione.È richiesto un doppio approccio per l’informazione settoriale e un’impresa deve determinare uno schema di presentazione primario e uno secondario basati sulla fonte dominante dei rischi e dei proventi dell’impresa.
I settori sono determinati identificando in modo separato i rischi e i ricavi di ciascuno ed essi sono classificati come oggetto di separata presentazione quando la maggioranza dei ricavi del settore sono realizzati da vendite verso i clienti terzi e quando il settore ha contabilizzato almeno il 10% del totale dei ricavi, o dell’utile o della perdita o del totale delle attività. Ulteriori settori possono essere identificati fino a quando il totale dei ricavi dei settori presentati è almeno il 75% dei ricavi consolidati.Le informazioni nelle note devono riguardare principalmente i dati del settore primario, mentre per il settore secondario possono essere fornite informazioni meno dettagliate. Le informazioni da fornire per un settore primario riguardano i ricavi di settore, il risultato, il totale delle attività e delle passività, gli investimenti in attività immobilizzate, gli ammortamenti e il valore complessivo dei costi rilevanti che non hanno provocato uscite finanziarie.
Lo IAS 36 richiede inoltre di effettuare una analisi delle perdite di valore nel settore primario. Le informazioni da fornire per il settore secondario riguardano i ricavi di settore, il totale delle attività e degli investimenti in attività immobilizzate;.Attività destinate alla liquidazione o alla cessioneLo IAS 35 fornisce i principi contabili relativi alla presentazione e alla descrizione delle informazioni nelle note in merito alle attività che sono destinate alla cessazione o alla liquidazione, ma non fornisce criteri di valutazione. Un’attività destinata alla cessazione o alla liquidazione è un componente dell’impresa che rappresenta un autonomo e rilevante ramo di attività o area geografica, che si distingue operativamente ai fini di bilancio e che l’impresa ha intenzione di cedere o chiudere.Il principio contabile definisce i fatti che determinano l’inizio dell’obbligo di informativa con riferimento ad un’attività destinata alla cessazione.
Questo momento è il primo evento che si verifica tra la stipulazione di un accordo di vendita vincolante oppure l’approvazione e l’annuncio da parte del consiglio di amministrazione di un programma dettagliato che riguardi la cessazione o la liquidazione dell’attività.Le informazioni da fornire nelle note al bilancio comprendono: una descrizione dell’attività destinata a cessare; il suo settore di attività o geografico; la data e la natura del fatto che ha determinato l’inizio dell’informativa; i flussi di cassa derivanti dalla gestione operativa d’investimento e finanziaria, ecc…Quando un’impresa cede attività attribuibili a un’attività destinata alla cessazione o alla liquidazione oppure stipula un accordo vincolante che comporti gli stessi effetti, sono richieste delle informazioni aggiuntive. Si devono indicare l’utile o la perdita prima delle imposte e gli effetti fiscali, il prezzo netto di vendita delle attività nette, il periodo atteso dei relativi flussi finanziari e il valore contabile di queste attività nette.Le informazioni richieste possono essere fornite sia nei prospetti sia nelle note al bilancio, ad eccezione del profitto o della perdita ante imposte derivante da tale operazione, che deve essere esposta nel prospetto del conto economico; tale utile o perdita non rappresenta un elemento straordinario.
Eventi successivi alla data di chiusura del bilancioLo IAS 10 effettua una distinzione tra eventi che comportano rettifiche ed eventi che non ne comportano. Gli eventi che comportano rettifiche sono quelli che forniscono un’evidenza dell’esistenza di alcune condizioni alla data di bilancio. Gli eventi che non comportano rettifiche si riferiscono a condizioni che si concretizzano dopo la data di chiusura. Il valore contabile delle attività e delle passività deve essere rettificato solo per tenere conto degli eventi che comportano rettifiche o per quelli che indicano che la continuità aziendale può essere compromessa. Rilevanti eventi che non comportano rettifiche, come ad esempio l’emissione di azioni o obbligazioni, devono essere menzionati nelle note al bilancio.Se vengono proposti o deliberati dividendi dopo la data di bilancio, un’impresa non deve rilevare tali dividendi come una passività alla data di chiusura del bilancio: tuttavia deve fornire un’informazione in merito a tali dividendi nelle note.
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