Le modifiche nei principi contabili a seguito dell’adozione di un nuovo IAS devono essere contabilizzate in accordo con le disposizioni transitorie contenute in quello specifico principio. Se non esistono specifiche disposizioni transitorie, un’impresa deve modificare i dati di apertura degli utili indivisi e rettificare i dati comparativi, a meno che ciò sia impossibile. Un criterio alternativo consiste nell’inserire l’effetto cumulativo nel risultato dell’esercizio fornendo dati comparativi pro forma nelle note al bilancio, a meno che ciò sia impossibile. Il SIC-18 chiarisce che un’impresa deve scegliere e applicare in modo continuo una di queste due politiche contabili e non effettuare un mix delle stesse. I principi contabili internazionali sono generalmente pubblicati in un periodo precedente alla loro obbligatoria data di attuazione. Nel periodo transitorio lo IAS 8 incoraggia a fornire informazioni aggiuntive circa la natura dei futuri cambiamenti nelle politiche contabili e la stima approssimativa del loro effetto sul risultato e sulla posizione finanziaria. Lo IAS 1 richiede inoltre che, quando uno IAS è applicato prima della sua data di entrata in vigore, questo fatto sia menzionato nelle note al bilancio.STATO PATRIMONIALEStruttura. Lo IAS 1 non prescrive una struttura specifica per lo stato patrimoniale.
Pertanto, la direzione aziendale può adottare discrezionalmente strutture diverse, come ad esempio utilizzare una struttura a scalare o a sezioni contrapposte, voci più o meno dettagliate in sub-classificazioni, con eccezione di alcune informazioni minime che devono essere presentate nei prospetti di bilancio o nelle note. Come requisito minimale, gli IAS richiedono la presentazione dei seguenti elementi costitutivi dello stato patrimoniale:Attività: immobili, impianti, macchinari e attrezzature, immobilizzazioni immateriali, immobilizzazioni finanziarie, partecipazioni valutate secondo il metodo del patrimonio netto, attività fiscali, rimanenze, crediti v/ clienti e altri crediti.Patrimonio netto e passività: capitale sociale e altre componenti del patrimonio netto, interessi di minoranza, passività onerose a lungo termine, fondi per rischi e oneri, debiti tributati, debiti commerciali e altri debiti.Distinzione tra voci correnti e non correnti.
La distinzione tra voci correnti e non correnti è facoltativa: la decisione deve essere basata sulla natura dell’attività svolta.Nel caso in cui la distinzione venga adottata, le attività devono essere classificate come correnti nel caso in cui siano destinate alla vendita o al consumo nel normale corso del ciclo operativo, oppure se si prevede l’alienazione entro dodici mesi dalla data di chiusura del bilancio.Le passività onerose scadenti entro dodici mesi dalla data di bilancio devono essere considerate non correnti se la loro scadenza originaria era superiore ai dodici mesi, vi è l’intenzione documentata di rinnovarle e il relativo contratto viene concluso prima della pubblicazione del bilancio.Quando un’impresa sceglie di non effettuare la distinzione tra attività e passività correnti e non correnti, le attività e le passività devono essere presentate in ordine di liquidità ad esempio cominciando con l’elemento più liquido, la cassa.Prospetto degli utili e delle perdite contabilizzati.
Questo prospetto evidenzia gli utili e le perdite che sono stati imputati direttamente al patrimonio netto durante il periodo, come per esempio le rivalutazioni sulle immobilizzazioni materiali e le differenze di traduzione derivanti dalla conversione dei bilanci delle entità estere. Questi utili/perdite sono sommati al risultato netto per arrivare agli utili e alle perdite conseguiti nel periodo. Separatamente, al di sotto del prospetto, l’impresa deve fornire le informazioni relative all0ammontare dei cambiamenti nelle politiche contabili registrati negli utili indivisi.Una possibile alternativa è quella di fornire l’ammontare delle perdite e degli utili contabilizzati, compresi i cambiamenti nelle politiche contabili e gli errori determinanti, direttamente nel prospetto dei movimenti del patrimonio netto.C
ONTO ECONOMICO
Struttura. Lo IAS 1 non prescrive una struttura specifica per il conto economico. Tuttavia, le seguenti voci devono essere comprese nel conto economico: ricavi, risultato operativo, oneri finanziari, utili da collegate e joint venture valutate con il metodo del patrimonio netto, oneri tributati, utili/perdite ordinari, voci straordinarie, interessi di minoranza e utile/perdita netti dell’esercizio. Possono essere aggiunte voci e stto-classificazioni per rappresentare i risultati aziendali.Lo IAS 8 dispone che tutti i ricavi e i costi devono essere compresi nella determinazione del risultato netto di periodo, a meno che un altro principio contabile internazionale disponga diversamente. Tutti gli elementi di costi e proventi operativi devono essere compresi nel risultato operativo come richiesto nei paragrafi 80-82 dello IAS 1. L’impresa deve analizzare i costi in base al criterio funzionale o alla loro natura, scegliendo un unico metodo di presentazione. Gli oneri finanziari, gli utili o le perdite derivanti dalle collegate e le voci straordinarie sono i soli elementi esposti dopo il risultato operativo.Voci eccezionali.
È richiesta una separata informazione per le voci di dimensioni, natura o incidenza tali da rendere tale indicazione rilevante a spiegare i risultati dell’entità nell’esercizio in esame. Lo IAS 8 non usa il termine “voci eccezionali” ma fornisce alcuni esempi di voci incluse nel risultato operativo che richiederebbero informazioni aggiuntive nelle note: costi di ristrutturazione, svalutazione delle rimanenze in base al loro valore di realizzazione, plusvalenze e minusvalenze relative a disinvestimenti nelle immobilizzazioni materiali e nelle partecipazioni. Inoltre, lo IAS 35 richiede che gli utili e le perdite relativi alle attività destinate alla dismissione o alla liquidazione siano imputati direttamente al conto economico.Voci straordinarie. Generalmente tutti i ricavi e i costi derivano dall’attività ordinaria dell’impresa e quindi le voci straordinarie sono rare. Le voci straordinarie devono essere chiaramente distinte dalla attività ordinaria dell0imprese e ci si deve aspettare che non ricorrano di frequente. Lo IAS 8 comprende solo due esempio di eventi che potrebbero dar luogo a voci straordinarie: gli espropri di attività e le perdite derivanti da terremoti o altre catastrofi naturali.
RENDICONTO FINANZIARIO
Tutte le imprese che presentano il bilancio IAS devono fornire il rendiconto finanziario utilizzando il metodo diretto il metodo indiretto. Si richiede la separata classificazione dei flussi di cassa derivanti dalle attività operative, di investimento e di finanziamento e deve essere fornita una separata indicazione dei movimenti di liquidità fornendo i dettagli relativi a significative transazioni non finanziarie. L’impresa deve inoltre indicare separatamente i flussi lordi in entrata e in uscita che derivano dall’attività di investimento e di finanziamento. I flussi finanziari complessivi che derivano dalle acquisizioni o dalla dismissione di controllate devono essere indicati separatamente e classificati nelle attività di investimento. Lo IAS 7 richiede specifiche indicazioni, sia per le acquisizioni sia per le dismissioni, di questi elementi: il corrispettivo totale degli acquisti e delle cessioni e la parte di essi saldata con disponibilità liquide; l’ammontare complessivo delle attività delle passività, delle disponibilità liquide della controllata acquisita o ceduta.
OPERAZIONI IN MONETA ESTERA
Un’operazione in moneta estera viene contabilizzata nella moneta di conto in base al tasso di cambio esistente alla data di effettuazione. Alla data di bilancio, i saldi monetari sono esposti in base al cambio di chiusura. I saldi non monetari contabilizzati in base al cambio storico sono convertiti al tasso di cambio storico della data dell’operazione. I saldi non monetari denominati in moneta estera e contabilizzati al valore corrente devono essere esposti in base al tasso di cambio del momento in cui era stato determinato il valore corrente.Le differenze cambio sono contabilizzate come parte dell’utile o della perdita di esercizio. Fanno eccezione le differenze cambio su elementi monetari che fanno parte dell’investimento netto di un’entità estera o sui finanziamenti in moneta estera ottenuti, o altri strumenti finanziari acquisiti, al fine di coprire i rischi di cambio di tale investimento netto. Tali differenze cambio sono classificate separatamente nel patrimonio netto fino alla vendita dell’investimento netto: al momento della vendita esse sono inserite nel conto economico come parte della plus/munusvalenza sula vendita.
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