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Cecília
Piatok, 22. novembra 2024
Principi Contabili Internazionali
Dátum pridania: 16.06.2006 Oznámkuj: 12345
Autor referátu: Sika
 
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In tutte le altre circostanze sono spesati quando sostenuti.Rivalutazione. Il valore corrente di un’immobilizzazione materiale è il suo valore di mercato. Quando non c’è conoscenza del valore di mercato a causa della particolare natura dell’impianto e del macchinario o perché si tratta di beni venduti raramente, l’immobilizzazione materiale è valutata la costo di sostituzione ammortizzato che è il costo corrente ammortizzato di un’attività simile. Quando un elemento di immobilizzazione è valutato con il metodo alternativo, tutta la classe di quel bene deve essere rivalutata, e le rivalutazioni devono essere effettuate frequentemente, in modo che il valore contabile non differisca dal valore corrente. I valori delle attività possono essere aggiornati annualmente, ogni 3 o 5 anni, a seconda della frequenza delle oscillazioni nel valore corrente dell’attività.L’incremento del valore contabile di un bene come risultato di una rivalutazione secondo quanto disposto dallo IAS 16 deve essere accreditato direttamente a patrimonio netto nella voce “riserva da rivalutazione”, a meno che non compensi una svalutazione dello stesso bene, riconosciuta precedentemente come costo. In quest’ultimo caso esso deve essere contabilizzato nel conto economico.

Gli incrementi e le diminuzioni di rivalutazioni dovrebbero essere compensati soltanto quando riguardano lo steso bene. La svalutazione deve essere contabilizzata direttamente in contropartita della riserva di rivalutazione correlata spesando a conto economico l’eventuale eccedenza. Ogni anno un’impresa può trasferire dalla riserva di rivalutazione agli utili indivisi la differenza tra l’ammortamento basato sul valore contabile rivalutato e l’ammortamento basato sul costo storico. Questo trasferimento annuale della riserva di rivalutazione agli utili indivisi non transita dal conto economico.Il profitto o la perdita sulla cessione di un’attività è determinato come differenza tra il corrispettivo netto pattuito e il valore contabile dell’attività.

La cessione di attività rivalutate comporta il trasferimento della riserva di rivalutazione direttamente nella voce “utili indivisi”.Oneri finanziariUn’impresa può scegliere di capitalizzare gli oneri finanziari nel caso in cui siano direttamente attribuibili all’acquisti, costruzione o produzione di un bene “idoneo”, cioè di un bene che, per sua natura, richiede un sostanziale periodo di tempo per essere pronto all’uso o alla vendita.Una politica contabile di un’impresa relativa agli oneri finanziari deve essere seguita in modo coerente per tutte le attività idonee. Perciò non è accettabile capitalizzare gli oneri finanziari su talune attività, e spesarli con riferimento ad altre. Possono essere capitalizzati sia gli oneri finanziari relativi a finanziamenti specifici sia considerando tutti i finanziamenti generici. Gli ammontari capitalizzati in ogni periodo non possono eccedere i costi sostenuti, e il risultante valore contabile delle attività non può eccedere il suo valore recuperabile.La capitalizzazione degli oneri finanziari inizia quando sono in corso le attività necessarie per predisporre il bene per il suo utilizzo previsto o per la vendita, e quando i costi e gli oneri finanziari sono in corso di sostenimento.La capitalizzazione deve essere sospesa quando lo sviluppo dell’attività è interrotto, e cessa quando sono state sostanzialmente completate tutte le operazioni necessarie per predisporre il bene all’uso o alla vendita.Perdita di valore delle attivitàContabilizzazione.

Tutte le attività devono essere valutate per verificare l’esistenza di perdite di valore utilizzando lo IAS 36, ad eccezione delle rimanenze, delle attività inerenti a contratti di costruzione, delle attività finanziarie e delle attività relative ai benefici pensionistici. Un’impresa deve considerare a ogni data di chiusura del bilancio l’esistenza di segnali che suggeriscano che il valore contabile di un’attività abbia subito una perdita di valore. Gli indicatori esterni che segnalano l’esistenza di una perdita di valore possono essere il declino dei prezzi di mercato; alcuni significativi cambiamenti negativi nella tecnologia, nel mercato, nell’ambiente economico o legale dell’impresa; un aumento dei tassi di mercato oppure quando il valore contabile dell’attivo netto dell’impresa è superiore alla capitalizzazione del mercato. Li indicatori interni possono invece essere l’obsolescenza o il deterioramento di un’attività, il cambiamento nel modo in cui un’attività è utilizzata oppure l’evidenza che emerge nell’informativa interna che l’andamento economico è o sarà peggiore di quanto previsto.Valutazione.

Se esiste un’indicazione che un’attività può aver subito una perdita di valore, l’impresa deve stimare il valore recuperabile dell’attività e se necessario contabilizzare la perdita di valore, per l’eccesso del valore contabile rispetto al valore recuperabile.Il valore recuperabile è il maggiore tra il prezzo netto di vendita del bene e il suo valore d’uso. Il valore d’uso si definisce come l’insieme dei flussi di cassa futuri che deriveranno da uno specifico bene, scontato al valore attuale utilizzando un tasso ante imposte determinato dal mercato che rifletta la valutazione corrente del valore temporale del denaro e i rischi specifici al bene. Le proiezioni dei flussi finanziari devono essere fondate su budget attendibili e previsioni per un periodo di cinque anni. Le proiezioni di flussi finanziari superiori a cinque anni devono essere stimate tramite estrapolazioni delle proiezioni facendo uso di un tasso di crescita stabile o calante per i successi anni.

Quando i flussi di cassa relativi a una specifica attività non possono essere attendibilmente stimati, deve essere identificato il più piccolo gruppo di attività (unità generatrice di flussi finanziari) in grado di generare autonomi flussi di cassa. Un’unità generatrice di flussi finanziari (CGU) genera flussi di cassa in entrata indipendenti dagli altri flussi finanziari in entrata derivanti da altre attività o gruppi di attività.L’identificazione di un’impresa generatrice di flussi finanziari implica spesso un giudizio soggettivo è può comprendere considerazioni su come la direzione aziendale controlla l’attività dell’impresa o come essa prende decisioni per l’allocazione delle risorse.L’avviamento e le attività comuni che possono essere attribuiti alle varie unità generatrici di flussi finanziari in base a metodi coerenti e ragionevoli devono essere presi in considerazione.Un’impresa deve quindi eseguire una verifica “dal basso verso l’alto”, ad esempio per verificare se il valore contabile dell’avviamento può essere attribuito in modo ragionevole alle unità operative generatrici di flussi finanziari che si stanno esaminando e poi comparare il valore recuperabile con il suo valore contabile.

Se l’avviamento non può essere attribuito in modo ragionevole alle unità operative generatrici di flussi finanziari che si stanno esaminando, un’impresa deve eseguire il test “dall’alto verso il basso”.Un’impresa deve quindi identificare l’unità generatrice di flussi finanziari più piccola di cui fa parte l’unità generatrice in oggetto e alla quale il valore dell’avviamento può essere imputato secondo un criterio ragionevole, e quindi comparare il valore recuperabile dell’unità generatrice di flussi finanziari più grande con il valore contabile (incluso l’avviamento).Immobili non strumentali Contabilizzazione. Lo IAS 40 specifica che un immobile non strumentale è un immobile detenuto dal proprietario per beneficiare dei canoni di locazione o degli incrementi di valore o di entrambi.

Sono esclusi quelli occupati dal proprietario o destinati alla vendita. Gli immobili non strumentali escludono le proprietà occupate dalla controllante o dalle controllate o dalle altre entità sotto comune controllo. Gli immobili non strumentali comprendono invece quelli locati a collegate o a joint venture che li occupano, poiché queste entità sono escluse dall’area di consolidamento. Le attività detenute da un locatario in base a un contratto di leasing operativo devono essere contabilizzate secondo quanto stabilito dallo IAS 17. gli immobili utilizzati nella produzione o fornitura di beni o servizi o a scopi amministrativi devono essere contabilizzate come stabilito dallo IAS 16; immobili destinati alla vendita nel corso della gestione ordinaria dell’impresa sono contabilizzati secondo quanto disposto dallo IAS 2.Gli immobili non strumentali devono essere contabilizzati come un’attività quando è probabile che i futuri benefici economici associati all’attività saranno goduti dall’impresa e il costo dell’attività può essere valutato attendibile.Il costo di un bene immobile acquistato comprende il prezzo di acquisto e ogni altro onere a esso direttamente attribuibile, come le consulenze legali, le imposte di registro e gli altri costi dell’operazione.

I beni costruiti in economia devono essere rilevati come le immobilizzazioni materiali, fino al completamente dei lavori, momento in cui il bene diventa un immobile non strumentale. Fino a quella data il costo è determinato in base a quanto disposto dallo IAS 16.Valutazione. Quando un immobile non strumentale è acquistato o costruito in economia, l’impresa deve essere in grado di determinare il suo valore corrente in modo attendibile e su base continuativa. Se, in casi eccezionali, esiste una chiara evidenza che all’acquisto di un immobile strumentale non è possibile determinare in modo attendibile e continuativo il valore corrente, l’immobile non strumentale è successivamente valutato utilizzando il metodo del costo al netto dell’ammortamento secondo quanto disposto dallo IAS 16 fino al momento della vendita. Tuttavia se un immobile qualificato come immobile non strumentale era stato valutato, al momento dell’acquisto o della costruzione in economia, in base al valore corrente, questo deve continuare a essere contabilizzato secondo questo metodo fino alla sua alienazione, così come stabilito dallo IAS 40, anche se le operazioni di mercato comparabili diventano meno frequenti o i prezzi di mercato diventano meno facilmente disponibili.L’intera classe dei beni immobili non strumentali è valutata utilizzando il metodo del valore corrente o quello del costo al netto dell’ammortamento, a seconda delle politiche contabili scelte dall’impresa.
 
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