Sebbene lo stile gotico abbia esercitato un certo influsso anche sulla scultura italiana, in questo ambito gli sviluppi maggiormente degni di nota derivano da una reinterpretazione dell'antica statuaria romana. Il maggior esponente di tale orientamento fu Nicola Pisano, autore di numerose opere. Lo stile di Nicola Pisano si ritrova in parte nell'opera del figlio Giovanni. Fiorentino Giotto, una delle personalità più rappresentative della storia dell arte italiana già aveva cominciato ad allontanarsi nella sua pittura dalla tradizione bizantina allora predominante.Contemporaneo di Giotto fu il pittore Duccio di Buoninsegna, iniziatore della cosiddetta scuola senese. Benché l'interesse verso la cultura antica non fosse mai scomparso durante il Medioevo, gli artisti, i filosofi e i letterati italiani acquisirono una comprensione profonda dell'epoca classica solo nel Quattrocento. Il nuovo impulso conoscitivo partì da Firenze e determinò quella ripresa della cultura e delle forme classiche che va sotto il nome di Rinascimento. Donatello, il maggiore scultore del secolo, la cui produzione spazia tra il bronzo idealizzato del David e le rappresentazioni più espressive e sofferte della maturità, come la Maddalena. Il pittore più famoso del primo Rinascimento fu senza dubbio Masaccio, che all'inizio del Quattrocento reagì all'eleganza artificiosa dello stile gotico internazionale.Scene molto naturalistiche come La cacciata dal Paradiso terrestre sono dotate di grande drammaticità ed emotività. Gli esperimenti più audaci in questo campo furono condotti da Paolo Uccello. Sebbene la produzione leonardesca contenga già i germi degli sviluppi che si ebbero nel tardo Rinascimento, molti pittori contemporanei perseguirono finalità del tutto differenti. Tra i più originali vi fu Sandro Botticelli, allievo di Filippo Lippi e autore di una serie di dipinti enigmatici e allegorici come la Primavera (1478). Nella Nascita di Venere. Solo sul finire del XV secolo artisti fiorentini di chiara fama, tra cui Botticelli e Ghirlandaio, si recarono a Roma, attirati dalle commissioni per la decorazione della Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore.Il più rappresentativo pittore meridionale del tempo fu il siciliano Antonello da Messina, che raggiunse esiti notevoli con la nuova tecnica della pittura a olio. Il maggior pittore settentrionale del tempo fu forse il cognato di Mantegna, il veneziano Giovanni Bellini, figlio di un altro artista di talento, Jacopo, e fratello di Gentile, anch'esso pittore di fama. Con l'espressione "tardo Rinascimento" si indica all'inizio del Cinquecento, in cui l'arte raggiunse esiti di grande armonia, chiarezza ed espressività, grazie a figure quali Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Accomunò questi artisti l'impegno con cui si dedicarono allo studio dell'anatomia umana. Tra questi tre grandi artisti il primo fu Leonardo da Vinci, il cui talento pittorico si unì a una sorprendente curiosità intellettuale, che lo spinse a interessarsi delle discipline più svariate, dall'anatomia all'aeronautica. Proprio la sua grande versatilità però lo distolse spesso dai progetti artistici, molti dei quali rimasero incompiuti. Nei suoi splendidi dipinti a olio Leonardo adottò il metodo dello "sfumato", che consiste nel dissolvere i contorni delle figure in graduali passaggi luminosi. I tratti distintivi dell'arte di Leonardo furono rielaborati nei due decenni successivi da Michelangelo e Raffaello. l'arte di Raffaello fu apprezzata anche a Roma, dove il pittore ricevette l'incarico di decorare gli appartamenti papali delle Stanze Vaticane. Benché Michelangelo si considerasse in primo luogo uno scultore, il suo capolavoro è la decorazione ad affresco del soffitto della Cappella Sistina. La stessa svolta stilistica è ravvisabile anche nella scultura michelangiolesca: si confronti ad esempio la posa classica del David.L'influsso di Michelangelo fu determinante per gli scultori contemporanei. Alcuni, tra cui Baccio Bandinelli e Bartolomeo Ammannati, furono semplici epigoni, capaci di riprodurre le proporzioni e la muscolosità delle figure michelangiolesche, ma non la loro grazia ed espressività. All'inizio del secolo si imposero nel panorama veneziano due importanti personalità: il giovane Giorgione e Tiziano Veccelio. A Giorgione viene attribuito con certezza solo un numero ristretto di quadri: nella famosa Tempesta.Da Tiziano trassero spunto altri artisti veneziani- Paolo Veronese e il Tintorotto. Principale artista barocco fu lo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini. La matrice teatrale del suo stile si riconosce nelle molte opere romane: le fontane (dei Fiumi, del Tritone), il palazzo di Montecitorio, la piazza e il colonnato della Basilica di San Pietro. Giuseppe Piermarini costruì il Teatro alla Scala e la facciata di Palazzo Belgioioso a Milano. Nel XIX secolo, tra gli imponenti edifici pubblici eretti dopo l'unificazione italiana del 1861, spicca il monumento a Vittorio Emanuele II .Originale pittore dell'Ottocento italiano fu il veneziano Francesco Hayez, forse il maggiore esponente del movimento romantico.Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento si collocano infine alcune importanti figure dell’arte italiana che scelsero Parigi come loro patria di elezione, tra cui Amedeo Modigliani e Filippo de Pisis. I maggiori esponenti della pittura e della scultura futurista furono Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, Carlo Carrà, Fortunato Depero e Luigi Russolo.
IL FILM STORICO
Un ruolo centrale per lo sviluppo e l'affermazione del cinema italiano ebbe il genere storico in costume.Il cinema italiano conobbe vari successi internazionali che ebbero il loro coronamento in Cabiria di Pastrone. Tra gli altri titoli che contribuirono al rafforzamento del genere si possono ricordare: L'Inferno; L'Odissea ; La Gerusalemme liberata di Enrico Guazzoni il quale realizzerà poco dopo Quo vadis dal romanzo di H. Sienkiewicz; La caduta di Troia di Giovanni Pastrone. Varie sono le ragioni della fortuna e dell'importanza strategica di questo popolare genere per lo sviluppo dell'industria cinematografica italiana. Si tratta di un genere che affonda le sue radici in un passato ricco di suggestioni storiche, artistiche e letterarie le cui tracce sono ancora evidenti nel paesaggio italiano, così frequentemente rievocato nei romanzi storici e nella pittura ottocentesca. La presenza debordante di D'Annunzio sulla scena culturale italiana dei primi decenni del secolo condiziona, direttamente o indirettamente, lo sviluppo del cinema. Anche il divismo femminile è permeato di caratteri dannunziani riconducibili al mito della donna fatale e impareggiabile di cui il poeta aveva fornito una sorta di prototipo con Elena Muti, protagonista del romanzo Il piacere. Il panorama del divismo femminile italiano è fitto di nomi e di figure di rilievo: Lyda Borelli, Francesca Bertini, Pina Menichelli, Italia Almirante, Diana Karenne, Rina De Liguoro, Soava Gallone... È difficile per il pubblico odierno non avvertire una sensazione di forzatura in questa tecnica di recitazione che oggi può far sorridere. Tuttavia, come per ogni film dell'epoca del muto, occorre interpretare la gestualità secondo il codice recitativo dell'epoca. Ai canoni del verismo si adattano, ad esempio, alcune interpretazioni dell'altra grande diva del cinema muto italiano, Francesca Bertini. Nel suo insieme, il cinema muto italiano è popolato di donne fatali, dai destini impareggiabili d passioni sconvolgenti.