LA MUSICA
La musica italiana spetta un posto centrale nella storia di musica del mondo. Infatti il suo influsso e' assai grande sullo sviluppo della vita musicale europea. Nel basso medioevo la musica italiana fece un ruolo decisivo nell'organizzazione del rito musicale della liturgia. La musica del medioevo fu prevalentemente di carattere religioso. La prima apparizione della musica scritta nazionale e profana fu l'Ars nova fiorentina, che si origino' dalla Francia. Tra i compositori fiorentini del trecento spicca il Francesco Landino. Nella musica del Cinquecento copro’ un ruolo rilevante la lira, lo strumento piu’ diffuso di quell'epoca. Come un maestro rilevante della letteratura musicale polifonica e’ stato festeggiato Giovanni Pierluigi da Palestrina, il reformatore della musica sacra. Un considerevole compositore polifonico fu il cremonese Marcantonio Ingegneri. In questo periodo si delinea anche la musica strumentale. I primi eccellenti maestri italiani furono Cavazzoni, Andrea e Giovanni Gabrieli, nonche' Claudio Merulo.Dalla vita musicale del Settecento sono da menzionare due grandi simfoniste: l'Antonio Vivaldi e Giovanni Battista Sammartini. Tra i cembalisti si innalza Domenico Scarlatti. Lo strumento nuovo dell'epoca nuova fu il pianoforte, l'invenzione di Bartolomeo Cristofori. Le due forze moventi nello sviluppo ingente dell'opera furono la sceneggiatura e la tecnica virtuosa di canto (belcanto), che influenzarono decisivamente la direzione della formazione ulteriore dell'opera. Tutti sono stati subordinati al gusto del pubblico. Il maestro piu’ grande dell'epoca fu Alessandro Scarlatti, il compositore in tutti i generi. Come un genere autonomo si formo’ l'opera comica italiana, cioe’ l'opera buffa nella cerchia dei maestri napoletani. Le sue premesse furono trovabili anche le prime opere seriose, nelle forme di scene comiche, interludi e parodie. Dall'epoca napoleonica rilevo’ due compositori: Luigi Cherubini e Gasparo Spontini. La letteratura operistica della prima meta’ dell'Ottocento e’ stato dominato dalla grande figura di Gioacchino Rossini. Il suo primo lavoro brillante, Il Barbiere di Sevilla, sono stati seguiti da una intera serie dell'opere: dall'Otello, Cenerentola, Gazza Ladra, Conte d'Ory, Semiramide e poi il Guglielmo Tell. Il sommo compositore italiano, Giuseppe Verdi incontro’ il suo primo grande successo nel 1842 a Milano con il Nabucco, dalla musica della quale si sente l'esaltato entusiasmo patriotico dell'epoca. La sua arte dal Rigoletto ha pervenuto attraverso al Trovatore, Traviata, Un ballo in Maschera, La sforza del destino, Don Carlos e Aida, all'Otello e al Falstaff, a questi due lavori meravigliosi della letteratura operistica. Il compositore spiccato del termine dell'Ottocento era Giacomo Puccini. Le sue opere popolari (Manon Lescaut, Tosca, Madama Butterfly, Gianni Schicchi, La Boheme, La fanciulla del West, Turandot...) incontrarono successi senza precedenti. I compositori italiani dell'eta’ contemporanea mirano alla formazione di un' autonomo stile nazionale, legando le odierne tendenze musicali internazionali con la tradizione ricca della musica popolare e della musica antica d'arte. Nelle varie tendenze musicali aveva - e ha anche oggi - un ruolo importante il canto popolare italiano. Le canzoni napoletane hanno un fascino particolare.
L´ARCHITETTURA
Caratteristica fondamentale dell'arte e dell'architettura italiane, soprattutto dopo il Rinascimento, fu il notevole influsso esercitato su di esse dall'eredità culturale del mondo classico, i cui valori erano ancora vivi nel paese. Uno stile che, interpretato secondo il gusto delle diverse culture locali, rivestì un ruolo determinante nello sviluppo artistico italiano fu quello importato dai bizantini. Nella capitale bizantina in Italia, Ravenna, nel VI secolo furono eretti meravigliosi edifici. Questo stile ispirò gli artisti italiani per tutto il Medioevo: basti ricordare la basilica veneziana di San Marco, arricchita di splendidi mosaici tra il XII e il XIV secolo, e la facciata di Santa Maria in Trastevere a Roma. Nel V secolo l'imperatore Costantino ordinò la costruzione di alcune importanti chiese a Roma, tra cui San Pietro (radicalmente trasformata durante il Rinascimento), San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura.Alcune forme artistiche islamiche, soprattutto di tipo decorativo, presero piede in Sicilia e nell'Italia meridionale nel IX secolo. Alcune opere milanesi come il tesoro della cattedrale di Monza. Nell'epoca in cui venne sancita l'autonomia comunale, ogni regione e ogni centro dell'Italia cominciarono ad assumere fisionomia artistica propria, dando vita a stili, formule e moduli espressivi differenti.Il maggiore architetto del primo Rinascimento fu Filippo Brunelleschi, che nelle sue costruzioni dalle proporzioni perfette recuperò il linguaggio dell'antichità, in contrasto con lo stile gotico ancora imperante nel resto d'Europa. Brunelleschi progettò l'immensa cupola (1420-1436) del Duomo di Firenze, che fino ad allora nessun architetto era riuscito a erigere a causa delle difficoltà tecniche dell'operazione. Una forma più pura di architettura classica fu ideata da un artista più giovane, Leon Battista Alberti.Alberti disegnò molti edifici anche per la città di Firenze: suo è Palazzo Rucellai, con la tipica facciata scandita da lesene a ordini classici. In questo periodo Firenze si arricchì di molti imponenti palazzi, tra cui merita di essere menzionato Palazzo Pitti, cominciato da Brunelleschi intorno al 1457 e in seguito ampliato da Bartolomeo Ammannati nel 1560; la costruzione divenne la residenza principale dei Medici, potente famiglia di banchieri, signori di Firenze e grandi mecenati del primo Rinascimento. La personalità che meglio incarna i canoni dell'architettura del tardo Rinascimento è Donato Bramante, che realizzò i suoi capolavori a Milano verso la fine del Quattrocento. Tali caratteristiche si riscontrano già nelle costruzioni fiorentine di Michelangelo, come il vestibolo della Biblioteca Laurenziana e la Sacrestia Nuova . Ma l'edificio più grandioso prodotto dal manierismo fu senza dubbio Palazzo Te a Mantova. Il veneto Andrea Palladio si dedicò allo studio dell'architettura classica e, sull'esempio dell'architetto bolognes Sebastiano Serlio, scrisse importanti trattati sulle forme, le proporzioni e le tecniche. Bernini seppe trasfondere la vitalità propria delle sue sculture anche nelle opere architettoniche.
PITTURA E SCULTURA
Sebbene lo stile gotico abbia esercitato un certo influsso anche sulla scultura italiana, in questo ambito gli sviluppi maggiormente degni di nota derivano da una reinterpretazione dell'antica statuaria romana. Il maggior esponente di tale orientamento fu Nicola Pisano, autore di numerose opere. Lo stile di Nicola Pisano si ritrova in parte nell'opera del figlio Giovanni. Fiorentino Giotto, una delle personalità più rappresentative della storia dell arte italiana già aveva cominciato ad allontanarsi nella sua pittura dalla tradizione bizantina allora predominante.Contemporaneo di Giotto fu il pittore Duccio di Buoninsegna, iniziatore della cosiddetta scuola senese. Benché l'interesse verso la cultura antica non fosse mai scomparso durante il Medioevo, gli artisti, i filosofi e i letterati italiani acquisirono una comprensione profonda dell'epoca classica solo nel Quattrocento. Il nuovo impulso conoscitivo partì da Firenze e determinò quella ripresa della cultura e delle forme classiche che va sotto il nome di Rinascimento. Donatello, il maggiore scultore del secolo, la cui produzione spazia tra il bronzo idealizzato del David e le rappresentazioni più espressive e sofferte della maturità, come la Maddalena. Il pittore più famoso del primo Rinascimento fu senza dubbio Masaccio, che all'inizio del Quattrocento reagì all'eleganza artificiosa dello stile gotico internazionale.Scene molto naturalistiche come La cacciata dal Paradiso terrestre sono dotate di grande drammaticità ed emotività. Gli esperimenti più audaci in questo campo furono condotti da Paolo Uccello. Sebbene la produzione leonardesca contenga già i germi degli sviluppi che si ebbero nel tardo Rinascimento, molti pittori contemporanei perseguirono finalità del tutto differenti. Tra i più originali vi fu Sandro Botticelli, allievo di Filippo Lippi e autore di una serie di dipinti enigmatici e allegorici come la Primavera (1478). Nella Nascita di Venere. Solo sul finire del XV secolo artisti fiorentini di chiara fama, tra cui Botticelli e Ghirlandaio, si recarono a Roma, attirati dalle commissioni per la decorazione della Cappella Sistina in Santa Maria Maggiore.Il più rappresentativo pittore meridionale del tempo fu il siciliano Antonello da Messina, che raggiunse esiti notevoli con la nuova tecnica della pittura a olio. Il maggior pittore settentrionale del tempo fu forse il cognato di Mantegna, il veneziano Giovanni Bellini, figlio di un altro artista di talento, Jacopo, e fratello di Gentile, anch'esso pittore di fama. Con l'espressione "tardo Rinascimento" si indica all'inizio del Cinquecento, in cui l'arte raggiunse esiti di grande armonia, chiarezza ed espressività, grazie a figure quali Leonardo, Michelangelo e Raffaello. Accomunò questi artisti l'impegno con cui si dedicarono allo studio dell'anatomia umana. Tra questi tre grandi artisti il primo fu Leonardo da Vinci, il cui talento pittorico si unì a una sorprendente curiosità intellettuale, che lo spinse a interessarsi delle discipline più svariate, dall'anatomia all'aeronautica. Proprio la sua grande versatilità però lo distolse spesso dai progetti artistici, molti dei quali rimasero incompiuti. Nei suoi splendidi dipinti a olio Leonardo adottò il metodo dello "sfumato", che consiste nel dissolvere i contorni delle figure in graduali passaggi luminosi. I tratti distintivi dell'arte di Leonardo furono rielaborati nei due decenni successivi da Michelangelo e Raffaello. l'arte di Raffaello fu apprezzata anche a Roma, dove il pittore ricevette l'incarico di decorare gli appartamenti papali delle Stanze Vaticane. Benché Michelangelo si considerasse in primo luogo uno scultore, il suo capolavoro è la decorazione ad affresco del soffitto della Cappella Sistina. La stessa svolta stilistica è ravvisabile anche nella scultura michelangiolesca: si confronti ad esempio la posa classica del David.L'influsso di Michelangelo fu determinante per gli scultori contemporanei. Alcuni, tra cui Baccio Bandinelli e Bartolomeo Ammannati, furono semplici epigoni, capaci di riprodurre le proporzioni e la muscolosità delle figure michelangiolesche, ma non la loro grazia ed espressività. All'inizio del secolo si imposero nel panorama veneziano due importanti personalità: il giovane Giorgione e Tiziano Veccelio. A Giorgione viene attribuito con certezza solo un numero ristretto di quadri: nella famosa Tempesta.Da Tiziano trassero spunto altri artisti veneziani- Paolo Veronese e il Tintorotto. Principale artista barocco fu lo scultore e architetto Gian Lorenzo Bernini. La matrice teatrale del suo stile si riconosce nelle molte opere romane: le fontane (dei Fiumi, del Tritone), il palazzo di Montecitorio, la piazza e il colonnato della Basilica di San Pietro. Giuseppe Piermarini costruì il Teatro alla Scala e la facciata di Palazzo Belgioioso a Milano. Nel XIX secolo, tra gli imponenti edifici pubblici eretti dopo l'unificazione italiana del 1861, spicca il monumento a Vittorio Emanuele II .Originale pittore dell'Ottocento italiano fu il veneziano Francesco Hayez, forse il maggiore esponente del movimento romantico.Tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento si collocano infine alcune importanti figure dell’arte italiana che scelsero Parigi come loro patria di elezione, tra cui Amedeo Modigliani e Filippo de Pisis. I maggiori esponenti della pittura e della scultura futurista furono Umberto Boccioni, Giacomo Balla, Gino Severini, Carlo Carrà, Fortunato Depero e Luigi Russolo.
IL FILM STORICO
Un ruolo centrale per lo sviluppo e l'affermazione del cinema italiano ebbe il genere storico in costume.Il cinema italiano conobbe vari successi internazionali che ebbero il loro coronamento in Cabiria di Pastrone. Tra gli altri titoli che contribuirono al rafforzamento del genere si possono ricordare: L'Inferno; L'Odissea ; La Gerusalemme liberata di Enrico Guazzoni il quale realizzerà poco dopo Quo vadis dal romanzo di H. Sienkiewicz; La caduta di Troia di Giovanni Pastrone. Varie sono le ragioni della fortuna e dell'importanza strategica di questo popolare genere per lo sviluppo dell'industria cinematografica italiana. Si tratta di un genere che affonda le sue radici in un passato ricco di suggestioni storiche, artistiche e letterarie le cui tracce sono ancora evidenti nel paesaggio italiano, così frequentemente rievocato nei romanzi storici e nella pittura ottocentesca. La presenza debordante di D'Annunzio sulla scena culturale italiana dei primi decenni del secolo condiziona, direttamente o indirettamente, lo sviluppo del cinema. Anche il divismo femminile è permeato di caratteri dannunziani riconducibili al mito della donna fatale e impareggiabile di cui il poeta aveva fornito una sorta di prototipo con Elena Muti, protagonista del romanzo Il piacere. Il panorama del divismo femminile italiano è fitto di nomi e di figure di rilievo: Lyda Borelli, Francesca Bertini, Pina Menichelli, Italia Almirante, Diana Karenne, Rina De Liguoro, Soava Gallone... È difficile per il pubblico odierno non avvertire una sensazione di forzatura in questa tecnica di recitazione che oggi può far sorridere. Tuttavia, come per ogni film dell'epoca del muto, occorre interpretare la gestualità secondo il codice recitativo dell'epoca. Ai canoni del verismo si adattano, ad esempio, alcune interpretazioni dell'altra grande diva del cinema muto italiano, Francesca Bertini. Nel suo insieme, il cinema muto italiano è popolato di donne fatali, dai destini impareggiabili d passioni sconvolgenti.