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Štvrtok, 21. novembra 2024
Cultura italiana
Dátum pridania: 29.10.2006 Oznámkuj: 12345
Autor referátu: Simca
 
Jazyk: Taliančina Počet slov: 2 002
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LA MUSICA
La musica italiana spetta un posto centrale nella storia di musica del mondo. Infatti il suo influsso e' assai grande sullo sviluppo della vita musicale europea. Nel basso medioevo la musica italiana fece un ruolo decisivo nell'organizzazione del rito musicale della liturgia. La musica del medioevo fu prevalentemente di carattere religioso. La prima apparizione della musica scritta nazionale e profana fu l'Ars nova fiorentina, che si origino' dalla Francia. Tra i compositori fiorentini del trecento spicca il Francesco Landino. Nella musica del Cinquecento copro’ un ruolo rilevante la lira, lo strumento piu’ diffuso di quell'epoca. Come un maestro rilevante della letteratura musicale polifonica e’ stato festeggiato Giovanni Pierluigi da Palestrina, il reformatore della musica sacra. Un considerevole compositore polifonico fu il cremonese Marcantonio Ingegneri. In questo periodo si delinea anche la musica strumentale. I primi eccellenti maestri italiani furono Cavazzoni, Andrea e Giovanni Gabrieli, nonche' Claudio Merulo.Dalla vita musicale del Settecento sono da menzionare due grandi simfoniste: l'Antonio Vivaldi e Giovanni Battista Sammartini. Tra i cembalisti si innalza Domenico Scarlatti. Lo strumento nuovo dell'epoca nuova fu il pianoforte, l'invenzione di Bartolomeo Cristofori. Le due forze moventi nello sviluppo ingente dell'opera furono la sceneggiatura e la tecnica virtuosa di canto (belcanto), che influenzarono decisivamente la direzione della formazione ulteriore dell'opera. Tutti sono stati subordinati al gusto del pubblico. Il maestro piu’ grande dell'epoca fu Alessandro Scarlatti, il compositore in tutti i generi. Come un genere autonomo si formo’ l'opera comica italiana, cioe’ l'opera buffa nella cerchia dei maestri napoletani. Le sue premesse furono trovabili anche le prime opere seriose, nelle forme di scene comiche, interludi e parodie. Dall'epoca napoleonica rilevo’ due compositori: Luigi Cherubini e Gasparo Spontini. La letteratura operistica della prima meta’ dell'Ottocento e’ stato dominato dalla grande figura di Gioacchino Rossini. Il suo primo lavoro brillante, Il Barbiere di Sevilla, sono stati seguiti da una intera serie dell'opere: dall'Otello, Cenerentola, Gazza Ladra, Conte d'Ory, Semiramide e poi il Guglielmo Tell. Il sommo compositore italiano, Giuseppe Verdi incontro’ il suo primo grande successo nel 1842 a Milano con il Nabucco, dalla musica della quale si sente l'esaltato entusiasmo patriotico dell'epoca. La sua arte dal Rigoletto ha pervenuto attraverso al Trovatore, Traviata, Un ballo in Maschera, La sforza del destino, Don Carlos e Aida, all'Otello e al Falstaff, a questi due lavori meravigliosi della letteratura operistica. Il compositore spiccato del termine dell'Ottocento era Giacomo Puccini. Le sue opere popolari (Manon Lescaut, Tosca, Madama Butterfly, Gianni Schicchi, La Boheme, La fanciulla del West, Turandot...) incontrarono successi senza precedenti. I compositori italiani dell'eta’ contemporanea mirano alla formazione di un' autonomo stile nazionale, legando le odierne tendenze musicali internazionali con la tradizione ricca della musica popolare e della musica antica d'arte. Nelle varie tendenze musicali aveva - e ha anche oggi - un ruolo importante il canto popolare italiano. Le canzoni napoletane hanno un fascino particolare.

L´ARCHITETTURA
Caratteristica fondamentale dell'arte e dell'architettura italiane, soprattutto dopo il Rinascimento, fu il notevole influsso esercitato su di esse dall'eredità culturale del mondo classico, i cui valori erano ancora vivi nel paese. Uno stile che, interpretato secondo il gusto delle diverse culture locali, rivestì un ruolo determinante nello sviluppo artistico italiano fu quello importato dai bizantini. Nella capitale bizantina in Italia, Ravenna, nel VI secolo furono eretti meravigliosi edifici. Questo stile ispirò gli artisti italiani per tutto il Medioevo: basti ricordare la basilica veneziana di San Marco, arricchita di splendidi mosaici tra il XII e il XIV secolo, e la facciata di Santa Maria in Trastevere a Roma. Nel V secolo l'imperatore Costantino ordinò la costruzione di alcune importanti chiese a Roma, tra cui San Pietro (radicalmente trasformata durante il Rinascimento), San Giovanni in Laterano e San Paolo fuori le Mura.Alcune forme artistiche islamiche, soprattutto di tipo decorativo, presero piede in Sicilia e nell'Italia meridionale nel IX secolo. Alcune opere milanesi come il tesoro della cattedrale di Monza. Nell'epoca in cui venne sancita l'autonomia comunale, ogni regione e ogni centro dell'Italia cominciarono ad assumere fisionomia artistica propria, dando vita a stili, formule e moduli espressivi differenti.Il maggiore architetto del primo Rinascimento fu Filippo Brunelleschi, che nelle sue costruzioni dalle proporzioni perfette recuperò il linguaggio dell'antichità, in contrasto con lo stile gotico ancora imperante nel resto d'Europa. Brunelleschi progettò l'immensa cupola (1420-1436) del Duomo di Firenze, che fino ad allora nessun architetto era riuscito a erigere a causa delle difficoltà tecniche dell'operazione. Una forma più pura di architettura classica fu ideata da un artista più giovane, Leon Battista Alberti.Alberti disegnò molti edifici anche per la città di Firenze: suo è Palazzo Rucellai, con la tipica facciata scandita da lesene a ordini classici. In questo periodo Firenze si arricchì di molti imponenti palazzi, tra cui merita di essere menzionato Palazzo Pitti, cominciato da Brunelleschi intorno al 1457 e in seguito ampliato da Bartolomeo Ammannati nel 1560; la costruzione divenne la residenza principale dei Medici, potente famiglia di banchieri, signori di Firenze e grandi mecenati del primo Rinascimento. La personalità che meglio incarna i canoni dell'architettura del tardo Rinascimento è Donato Bramante, che realizzò i suoi capolavori a Milano verso la fine del Quattrocento. Tali caratteristiche si riscontrano già nelle costruzioni fiorentine di Michelangelo, come il vestibolo della Biblioteca Laurenziana e la Sacrestia Nuova . Ma l'edificio più grandioso prodotto dal manierismo fu senza dubbio Palazzo Te a Mantova. Il veneto Andrea Palladio si dedicò allo studio dell'architettura classica e, sull'esempio dell'architetto bolognes Sebastiano Serlio, scrisse importanti trattati sulle forme, le proporzioni e le tecniche. Bernini seppe trasfondere la vitalità propria delle sue sculture anche nelle opere architettoniche.

 
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