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Il XX.secolo si apre all'insegna dell'ottimismo
Dátum pridania: | 24.06.2002 | Oznámkuj: | 12345 |
Autor referátu: | Sika | ||
Jazyk: | Počet slov: | 840 | |
Referát vhodný pre: | Stredná odborná škola | Počet A4: | 3.3 |
Priemerná známka: | 2.97 | Rýchle čítanie: | 5m 30s |
Pomalé čítanie: | 8m 15s |
Raccogliendo la lezione dei grandi maestri delle generazioni precedenti (Van Gogh, Cezanne, Matisse) il cubismo diede il via al più profondo rinnovamento che la pittura conobbe in epoca moderna, basato sul concetto che occorreva superare la realtà per spingersi verso un’interpretazione che prevedeva la scomposizione dell’oggetto rappresentato. Secondo le teorie dei pittori cubisti, lo spazio è insignificante, le grandezze importanti sono solo larghezza e altezza, e non la profondità che viene rappresentata dai cubisti con alcuni segmenti obliqui per la profondità e curvi per i volumi. Nel 1912 Vasilij Kandinskij, un giovane russo trasferitosi in Germania, pubblicò “L’elemento spirituale nell’arte”, libro nel quale sosteneva che il pittore doveva smettere di ricorrere all’oggetto rappresentato come mediazione dell’espressione della propria personalità: il colore doveva essere usato come il musicista usa le note, senza alcuna preoccupazione di raffigurare altro che il proprio sentimento e il proprio Io. Era questo l’atto di nascita dell’astrattismo, una delle più rilevanti tendenze dell’arte novecentesca, che si diffuse immediatamente in tutta l’Europa.
Di più diretto interesse per la storia culturale e letteraria furono quelle avanguardie nelle quali si svilupparono teorie estetiche che tentarono di coinvolgere tutte le forme di espressione artistica, dalla letteratura alla musica, dal teatro alla pittura. Una di queste fu il futurismo, che può essere considerato l’unico movimento d’avanguardia italiano, ma ebbe anche notevole diffusione internazionale, e di cui Filippo Marinetti pubblicò il primo manifesto nel 1909. Questa corrente, proponendo un adeguamento delle arti alla corsa frenetica del progresso e l’uso delle parole in libertà, diede il via ad un processo di modernizzazione degli strumenti espressivi, nonchè ad una concezione nuova dell’artista e dell’arte, con continui riferimenti ai miti della modernità: la velocità, la guerra, le auto, l’imperialismo. Il futurismo, che ebbe maggiori fortune nel campo artistico, fu comunque un modo rivoluzionario per uscire dalla tradizione e diede il via ad un processo di svecchiamento della cultura. In Svizzera, durante la prima guerra mondiale, naque il dadaismo, che era un movimento di contestazione contro la società e di opposizione ad altre correnti di avanguardia, una contestazione verso la storia, la logica, la patria, la famiglia, la religione. Fondato da T. Tzara, il dadaismo indica in un linguaggio libero e senza regole logiche la sua scrittura rivoluzionaria, piena anche di suoni e fenomeni in libertà. Dall’approfondimento dell’esperienza dadaista nacque, attorno al 1920, il surrealismo, che propose un recupero della visione globale dell’uomo.