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I diritti dell'uomo
Dátum pridania: | 24.06.2002 | Oznámkuj: | 12345 |
Autor referátu: | Sika | ||
Jazyk: | Počet slov: | 765 | |
Referát vhodný pre: | Stredná odborná škola | Počet A4: | 2.9 |
Priemerná známka: | 2.97 | Rýchle čítanie: | 4m 50s |
Pomalé čítanie: | 7m 15s |
La Dichiarazione ha anche contribuito alla caduta del Muro di Berlino, al declino delle dittature in America Latina, sta incrinando il gelo illiberale ancora così diffuso in Cina e oramai condiziona la politica estera di molti Stati.
In secondo luogo, la Dichiarazione è servita da punto di partenza e impulso per l'adozione di innumerevoli testi internazionali (tra i quali i famosi Patti sui diritti umani, del 1966), questi sì vincolanti giuridicamente, che l’hanno articolata, specificata e arricchita. Un altro merito della Dichiarazione è che essa ha costituito un manifesto e un'arma morale, indispensabile per tanti gruppi non governativi di appoggio e solidarietà ai perseguitati come Amnesty International.
Alle soglie del 2000, le grandi sfide nel campo dei diritti dell'uomo avvengono in aree su cui la Dichiarazione dà ancora indicazioni e direttive. I nodi principali, che andranno affrontati senza esitazione, sono sotto gli occhi di tutti. Le gravi crisi economiche e finanziarie e l'introduzione di nuove tecnologie creano sempre più disoccupazione in molte zone del mondo. Il problema del diritto al lavoro diventa sempre più cruciale. Assistiamo poi a grandi migrazioni dai Paesi poveri a quelli ricchi e alla conseguente graduale formazione, in questi ultimi, di società multietniche e multirazziali. Questo arricchimento quasi sempre provoca però razzismo e discriminazioni. Inoltre le persone tendono ad aggregarsi in gruppi etnici e religiosi e ad odiare chiunque non appartenga al gruppo. Le guerre etniche all'interno degli Stati diventano così sempre più frequenti. Un altro problema si pone attualmente soprattutto nelle società industrializzate, ma forse presto raggiungerà anche i Paesi più poveri: le moderne tecnologie stritolano la nostra vita privata, ci espropriano dei nostri pensieri e dei sentimenti più intimi. Esse catturano e manipolano non solo la mente ma anche il corpo: le biotecnologie, se non controllate e se libere da principi etici e morali, potrebbero alterare il nostro patrimonio genetico e potrebbero trasformarci in mostri. Infine, oltre al diritto al corpo e alla mente, va attuato anche il diritto all'ambiente: il mondo fisico in cui viviamo si sta rapidamente deteriorando.
Nella lotta per i nuovi diritti la Dichiarazione deve perciò restare la nostra stella polare. A cinquanta anni di distanza, si può dire che la Dichiarazione è ancora attuale. Nessuno nega certi suoi limiti storici, ad esempio la scarsa sensibilità per i diritti dei popoli o l'eccessiva genericità di alcune disposizioni. Nessuno nega che il suo linguaggio sia alquanto piatto, ben lontano da quello vibrante delle Dichiarazioni americane e francesi.