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Štvrtok, 21. novembra 2024
Il romanzo nell'età del romanticismo
Dátum pridania: 24.06.2002 Oznámkuj: 12345
Autor referátu: Sika
 
Jazyk: Taliančina Počet slov: 755
Referát vhodný pre: Stredná odborná škola Počet A4: 2.8
Priemerná známka: 2.98 Rýchle čítanie: 4m 40s
Pomalé čítanie: 7m 0s
 

Nel romanzo storico egli trovò lo strumento più adatto per esprimere una concezione della vita e dell’arte che maturava da tempo. In linea con la sensibilità romantica più autentica, non poteva non amare il vero e la storia, non poteva accettare un genere letterario di pura fantasia. Nei Promessi Sposi possiamo vedere che tutte le caratteristiche di base tipiche del romanzo non solo sono presenti, ma addirittura accentuati: l’ordine provvidenziale che giuda tutta la vicenda, le vicissitudini dei due giovani viste come percorso salutare per la loro crescita umana e cristiana, la continua presenza dell’autore che esorta o rimprovera e che tiene avvertito il lettore riguardo al senso degli eventi.
La storicità è un valore fondamentale per la concezione del romanzo manzoniano; la capacità di intrecciare le vicende personali di Renzo e Lucia con la storia reale del XVII secolo è la vera novità dell’autore. La storia diventa infatti l’ambito in cui la provvidenza divina si manifesta, utilizzando per i propri scopi anche personaggi umili e semplici come Lucia che diverrà determinante in quello che è il momento fondamentale di tutto il romanzo: la conversione dell’Innominato.
La dichiarazione esplicita della nuova concezione manzoniana è rintracciabile in una delle più belle pagine del romanzo: “l’addio ai monti”. In questa sorta di coro, Manzoni avverte che Dio non permette un dolore per i suoi figli se non per preparare loro una gioia più grande. Anche un’umile contadina può incidere nella storia umana, un semplice frate può scalfire il cuore di uomini potenti. Nei Promessi Sposi compare l’embrione di quelle masse che saranno protagoniste nei successivi sviluppi del romanzo storico e verista anche se siamo di fronte ad una diversa concezione del reale e del destino dell’uomo. Concludendo, è doveroso dire che l’evoluzione di questo genere letterario proseguirà con il romanzo di Verga, grande esponente del verismo italiano, nel quale l’uso del linguaggio si accosta perfettamente alla tecnica dell’impersonalità adottata dallo scrittore, per cui devono essere i fatti a parlare, mentre la voce e la presenza dell’autore devono restare mute. Anche Verga pone al centro “il vero” ma questa parola assume un significato diverso da quello abbracciato dal Manzoni perchè lui tenta di produrre un’arte impersonale che riesca ad eliminare qualsiasi cosa al di fuori della semplice realtà, cioè della verità.
 
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