Un nuovo genere letterario riempie lo spazio vuoto lasciato dall’estinguersi dell’epica: in essa, nell’età classica e medievale, l’eroe ricerca la verità attraverso una serie di peregrinazioni, sia geografiche che interiori, che lo conducono ad una soluzione conclusiva e soggettivamente soddisfacente. Nell’Ottocento si fa strada il romanzo, una narrazione più lunga del racconto che vuole collegare i fatti rappresentati con un ordine corrispondente a quello della realtà, il quale intende mantenere una relativa pretesa di oggettività. È questa tendenza al realismo che alimenta l’interesse dei contemporanei attorno ad un genere che tenta di narrare vicende, anche tortuose e tormentate, all’interno di scenari ambientali e sociali ben determinati e fedelmente contestualizzati.
In realtà di romanzo già si parlava alle origini della letteratura, e si rivide sia nell’età barocca che in quella illuministica in tutta Europa, ma che nell’età borghese divenne, insieme alla novella e al racconto, il genere più adatto ad esprimere gli affetti, i problemi e le condizioni sociali e politiche della società. Soprattutto nell’800 nascono molti tipologie di romanzo: storico, contemporaneo, di costume, avventuroso, autobiografico, psicologico e, nella seconda metà dell’800, anche quello per ragazzi che ebbe una discreta fortuna, oltre ovviamente alle opere di puro realismo di Zola e, in Italia, di Verga. Il romanzo storico, che fu il genere che ebbe maggior successo, nasce in Europa grazie agli spunti dello scozzese Walter Scott e giunge a maturità solo nell’opera del Manzoni, ricevendo così in Italia una consacrazione definitiva e uno sviluppo esemplare. In generale il romanzo presenta comunque alcune caratteristiche di base che possono essere considerate in gran parte comuni alla produzione del XIX secolo: la realtà può essere narrata, e dunque spiegata dall’autore che ne conosce tutti i dettagli, attraverso una concatenazione di fatti ordinati da un significato; l’opera ha sempre un’apertura problematica e uno svolgimento che porta alla soluzione dell’intreccio che costituisce la narrazione e spesso ciò accade grazie all’intervento del protagonista; l’opera ha sempre un tema centrale che appartiene al cuore della poetica dell’autore. Il punto di riferimento del romanzo italiano in generale e del romanzo della prima metà del XIX secolo in particolare è sicuramente Manzoni.
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