L’ARCHITETTURA NEL ‘500: VENETO, TOSCANA, LAZIO
Toscana
Principali architetti: GIORGIO VASARI (1511-1574) intervento nel Palazzo Vecchio e Palazzo degli Uffizi progettato da Vasari, iniziato nel 1560; Firenze
BARTOLOMEO AMMANNATI (1511-1592) e NICCOLO PERICOLI (1500-1552) intervenivano su Palazzo Pitti (residenza della famiglia medicea). Vasari stabilisce il collegamento fra Palazzo vecchio e gli Uffizi (sede degli uffici amministrativi, dei tribunali e degli archivi di stato) e nell’indeterminabile corridoio degli Uffizi l’accesso dagli Uffizi stessi a Palazzo Vecchio (residenza ufficiale del principe). La soluzione aveva finalità pratiche e anche difensive, consentendo al granduca di passare , sempre per vie interne segrete, dalla sede di governo a quella amministrativa, e da questa alla sua residenza familiare ( e di qui più tardi al forte del belvedere).
Lazio
Architetti: prima metà del secolo: DONATO BRAMANTE:
Chiostro di Santa Maria della pace , 1500, Roma
San Pietro in Montorio , 1505-06, Roma
Seconda metà del secolo: ANTONIO DA SANGALLO: ha lasciato incompiuto Palazzo Farnese e San Pietro (tutti e due a Roma)
MICHELANGELO: Piazza del Campidoglio, Palazzo Farnese, San Pietro (Roma)
JACOPO BAROZZI detto il VIGNOLA (1507-1573): figura centrale nel processo di sintesi tra sperimentalismo e tradizione rinascimentale- a Roma nella seconda metà del ‘500 si ha una ricomposizione dell’eredità architettonica con le istanze sperimentali portate in luce dal dibattito manierista, nella formulazione di modelli tipologicamente ripetibili proprio perché rispondenti a una canonizzazione delle forme del repertorio classico- ‘processo di normalizzazione della progettazione architettonica ’. A questo processo corrisponde la fondazione di alcune accademie sorte anche per soddisfare l’esigenza di dare all’operare artistico un fondamento teorico, che consentisse l’insegnamento dell’arte attraverso un apparato di regole. Sorge l’Accademia delle Virtù nel 1542, l’Accademia di San Luca nel 1582 e l’Accademia del Disegno nel 1593. Vignola dopo aver completato la sua formazione a Roma (1539-40) e a Fontainebleau, operò a Bologna. Si trasferì definitivamente a Roma alla fine degli anni quaranta. Diventa architetto di fiducia dei Farnese e il continuatore della tradizione professionale di Antonio da Sangallo.
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