La Fibra e le Vitamine (biológia)
La fibra alimentare può essere definita come quella frazione degli alimenti vegetale che non può essere digerita dagli enzimi digestivi presenti nel nostro organismo.
Chimicamente è composta da due frazioni:
· una parte insolubile o fibra idrofila: cellulosa, lignina, emicellulosa
· una parte solubile o fibra gelificante: pectine, gomme, mucillagini.
La fibra alimentare è costituita in gran parte da polisaccaridi non cellulosici. Nella crusca dei cereali è presente soprattutto fibra idrofila, nei legumi e nella frutta si trova in percentuali abbastanza elevate anche la fibra gelificante. Nonostante il concetto di fibra sia di recente acquisizione, essa ha una notevole importanza nutrizionale poiché:
· previene l'iperalimentazione e quindi l'obesità con le patologie ad essa correlate;
· regola le funzioni intestinali;
· modula l'assorbimento dei nutrienti e i processi metabolici.
Il meccanismo d'azione della fibra è da ricollegarsi alla sua capacità di legare l'acqua e di formare una massa viscosa. Assorbendo l'acqua, a livello dello stomaco, si ha un aumento del bolo alimentare consentendo di raggiungere il senso di sazietà più rapidamente. La frazione gelificante rallenta lo svuotamento dello stomaco e quindi anche la digestione e l'assorbimento nell'intestino, dove si avranno feci più voluminose, meno consistenti, diminuendo la pressione sul colon ed accelerando il transito intestinale. La fibra, grazie alle sue proprietà chimico-fisiche, esplica un'azione disintossicante e anticancerogena, legando le sostanze tossiche impedendone quindi l'assorbimento.
Le vitamine sono un gruppo di sostanze organiche presenti negli alimenti, molto varie da un punto di vista chimico, non sintetizzabili dall'organismo ed essenziali affinché il metabolismo cellulare si svolga in modo regolare. Questi composti devono quindi essere introdotti dall'esterno, con gli alimenti tuttavia non c'è nessun alimento che le contenga tutte.
Tra le caratteristiche, che accomunano queste sostanze così eterogenee tra loro, c'è quella di agire a piccole dosi –venivano chiamate micronutrienti- e di non avere importanza da un punto di vista energetico. Ogni vitamina ha un ruolo ben preciso ed insostituibile.
Al giorno d'oggi la razione vitaminica tende, specialmente in alcuni Paesi, ad essere insufficiente.
Ad esempio la razione di vitamine idrosolubili diminuisce in seguito ai processi di trasformazione e conservazione degli alimenti e alla raccolta anticipata della frutta, l'apporto via via più frequente di alimenti "magri" ha determinato una diminuzione dell'apporto di vitamine liposolubili. D'altro canto si nota anche un aumento delle necessità di tali sostanze, svolgendo, le vitamine, un'importante funzione protettiva del nostro organismo contro alcune patologie e rafforzando il sistema immunitario proteggendo le cellule dall'aggressione di un gran numero di sostanze estranee.
Le vitamine si classificano in idrosolubili e liposolubili a seconda che siano solubili rispettivamente in acqua o nei grassi.
Idrosolubili: Tiamina o Vit. B1, la Riboflavina o Vit. B2, la Piridossina o Vit. B6, la Cobalamina o Vit. B12, la Niacina o Vit. PP, l'Acido Pantotenico, la Biotina, l'Acido Folico, l'Acido Ascorbico o Vit. C. Queste devono essere introdotte nell'organismo giornalmente poiché non esistono dei sistemi di accumulo e, se in eccesso, sono eliminate attraverso le urine. Liposolubili: Vitamina A, Vitamina D, Vitamina E, Vitamina K.
Questo gruppo di vitamine invece si accumula nel fegato e nel tessuto adiposo e le carenze si instaurano lentamente. Un eccesso di vitamina A ed D potrebbe essere tossico.
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