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Globalizzazione- intervista immaginaria
Dátum pridania: | 15.03.2003 | Oznámkuj: | 12345 |
Autor referátu: | Sika | ||
Jazyk: | Počet slov: | 1 383 | |
Referát vhodný pre: | Stredná odborná škola | Počet A4: | 5.3 |
Priemerná známka: | 2.97 | Rýchle čítanie: | 8m 50s |
Pomalé čítanie: | 13m 15s |
Il vero ostacolo sta nella resistenza degli interessi economici, nel dogmatismo politico, nella stagnazione delle menti.
Tu sei solito sostenere che occorre trovare un nuovo modello di collaborazione tra tutti gli attori interessati ed una nuova distribuzione di poteri tra stato, imprese e l'emergente terzo sistema delle associazioni dei cittadini e dei movimenti.
Nessuno dei tre gruppi di attori può da solo raggiungere l'obiettivo. L'articolazione degli spazi di sviluppo, locale, regionale, nazionale e transnazionale, e il corretto equilibrio tra considerazioni a breve e lungo termine, non sono compatibili con l'azione illimitata delle forze di mercato, né lo sono con la conduzione degli affari pubblici da parte dello Stato in maniera verticistica o ancora con la gestione dello sviluppo da parte delle iniziative dal basso….
…Un'economia di mercato civilizzata richiede un insieme di regole che non possono emergere dal funzionamento delle sole forze esistenti nel mercato, ma richiede in più una quota di indirizzo flessibile e strategica. A livello istituzionale, è auspicabile sviluppare metodi di regolazione democratica dell'economia…
…La globalizzazione politica, cioè la politica pubblica estesa a livello della rete delle relazioni politiche fra Stati, appare però, oggi, in ritardo rispetto alla dimensione economica; sembra che non vi sia una consapevolezza politica adeguata al livello della sfida che comportano sviluppo sostenibile e globalizzazione economica.
Oggi, da alcune parti, si evidenzia l'esigenza di un'economia regionalizzata, confederata. Si evidenzia, inoltre, l'esigenza di una decentralizzazione sia delle grandi imprese, anche se ciò significa enormi interessi da contrastare, sia dello Stato.
In molte sedi istituzionali si può riscontrare un richiamo alla dimensione "locale", da contrapporre o comunque integrare con quella planetaria. Si comincia a discutere, cioè, sulle diversità locali delle varie società. Queste, affermando il principio del localismo cosmopolitano, che traduce il noto detto "pensare globalmente, agire localmente", dovrebbero garantire le loro peculiarità all’interno di un sistema globale.
Occorre, in poche parole, ripensare ai sistemi di produzione, riconsiderare gli stili di vita, i valori, le nuove mentalità e valorizzare un'educazione non ispirata essenzialmente dall'economia.