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Michelangelo biografia
Dátum pridania: | 15.01.2003 | Oznámkuj: | 12345 |
Autor referátu: | Sika | ||
Jazyk: | Počet slov: | 2 745 | |
Referát vhodný pre: | Stredná odborná škola | Počet A4: | 10.9 |
Priemerná známka: | 2.95 | Rýchle čítanie: | 18m 10s |
Pomalé čítanie: | 27m 15s |
a Leonadro- caratteri opposti
- formazione presso Ghirladaio nel 1488
- non sembra interessarsi alla pittura contemporanea, e si dedica invece allo studio dei fondamenti della moderna arte toscana, Giotto e Masaccio; dalla copia degli affreschi della cappella Brancacci ricava una semplicità, monumentalità e plastica formezza (si vede nel disegno con la figura di San Pietro, ancora più statuaria dell’originale masaccesco (fece questo disegno negli anni 1489-1490)
- indirizzo pratico-scientifico (determinante nella formazione di Leonardo) non sollecita il giovane Michelangelo e lascia presto la bottega di Ghirladaio e viene accolto sa Lorenzo Magnifico (1489-1490) e nell’ambiente intellettuale compie le prime esperienze fondamentali per la sua formazione- libero da necessità economiche si può dedicare allo studio delle collezioni medicee d’arte antica
- l’antichità era considerata dagli artisti contemporanei a Michelangelo come un repertorio di forme suggestive a cui attingere liberamente per la creazione di opere moderne
- un tema dominante: la figura scolpita di nudo maschile in movimento
- fu sostanzialmente autodidatta e fin dagli esordi il suo interesse si rivolse alla scultura
- fra le sue prime opere- Centauromachia (1491-92), una battaglia di centauri, riferimento figurativo alle sculture dei sarcofagi greco-romani; per il giovane scultore l’antico è una fonte ideale, uno stimolo per l’immaginazione che lo avvia a una nuova personalissima visione
- 1496- va a Roma per approfondire la propria conoscenza dell’antico- qua scolpisce Bacco la prima statua a noi nota dell’artista
- le dottrine di Savonarola accendono in Michelangelo l’esigenza di una riforma interna della Chiesa, e lo inducono come artista a porsi il problema del valore etico e non solo estetico della propria opera (da Leonardo queste dottrine erano considerate manifestazioni di fanatismo)
- soggiorno a Roma tra 1497-99, abbandona tematica classicista: fa una grande statua a tutto tondo- Pietà- opera eseguita per l’ambasciatore di Carlo VIII presso papa Alessadro VI; iconografia nordica del tema con il Cristo sdraiato in grembo alla Vergine- ma la sua opera ha poco a che vedere con le disarmoniche e tragiche Pietà degli scultori d’oltralpe; intera composizione ha schema triangolare- conferisce al gruppo un organicità di struttura e un equilibrio che rispondono agli ideali estetici di unità, armonia e perfezione del rinascimento maturo; la bellezza delle figure e raffinatezza nella lavorazione del marmo sottopongono i personaggi a un processo di idealizzazione che ricorda quello attuato da Leonardo nell’Ultima Cena- queste solenni figure si elevano al di sopra della realtà umana, in una dimensione di suprema dignità (opera è stata fatta negli anni 1497-1500 e oggi sta a Vaticano, Basilica di San Pietro); è l’unica opera firmata da Michelangelo; novità- Madonna è giovane
- nel 1501 torna a Firenze ed è ormai un maestro affermato
- riceve importanti commissioni civiche, la prima delle quali è una statua gigantesca di David da realizzare in un blocco di marmo già abbozzato da Agostino di Duccio (1463-64)
- Michelangelo dà vita a un’opera di grande potenza, che nella propria perentoria individualità condensa i principali valori artistici e culturali del Rinascimento italiano
- David è destinato a diventare il simbolo di repubblica fiorentina, e rappresentare i suoi ideali civili ed etici; nel giovane eroe (David) i fiorentini vedono incarnate le virtù di fortezza e ira a cui sono affidate le libertà e la gloria della città, e nell’esaltazione della sua potenza fisica e morale essi celebrano i valori umanistici della grandezza e dignità dell’uomo
- È una atletica figura nuda; Michelangelo si allontana dalla calma ponderazione delle statue classiche per imporre a David un duro ritmo di movimento che finisce con rivelare l’intera tensione psicologica del personaggio
- Rappresenta momento che precede l’uccisione di Golia- sintetizzando nel braccio disteso contratto e dita di braccio disteso un po’ chiuse- contrazione che esplode in uccisione di Golia (si vede anche nella gamba tesa, contratta e nello sguardo intenso- non guarda lo spettatore ma come se guardasse Golia)- non c’è equilibrio perfetto tra le parti del copro, ‘muscolatura è contratta’
- La potenza creatrice e la novità di Michelangelo si manifestano nel vigore plastico del corpo e nella fierezza del volto dell’eroe, umanisticamente padrone del proprio destino
- Michelangelo è indubbiamente colpito, volente o nolente dalle idee presumibilmente dai cartoni o studi di Leonardo per il gruppo di Sant’Anna con la Madonna e il Bambino e San Giovannino e lungo la prima metà del primo decennio del ‘500 da i due tondi a bassorilievo stiacciato (Pitti e Taddei) e la tavola di Tondo Doni (1504-1506) rivela nel complicato raggruppamento dei personaggi una dipendenza dal cartone di Sant’Anna
- Come in scultura anche attraverso il linguaggio pittorico ciò che Michelangelo esprime è un’energia che sembra erompere dall’interno dei corpi e potenziare le loro forme con straordinaria intensità plastica
- Nel Cinquecento col prevalere del problema dello stile, l’arte diventerà sempre più uno strumento di espressione individuale (la maniera dell’artista) e si allontanerà dal rapporto con la natura che era stato un filo conduttore durante il Rinascimento
- Il più importate lavoro eseguito da Michelangelo in questi anni fiorentini è il cartone per la Battaglia di Cascina (1504-1505)- il gonfaloniere Soderini commissionò una parte della decorazione pittorica di sala del Maggior Consiglio, sollecitando artista a un confronto diretto con Leonardo, impegnato nello stesso ambiente alla Battaglia di Anghiari. Il soggetto è una battaglia vinta dai fiorentini contro i pisani nel 1364 a Cascina, inserita nel programma propagandistico e celebrativo della decorazione della sala. Affresco non è mai stato eseguito e anche il cartone, terminato nel 1506, è andato perduto.
- La parte centrale ci è nota attraverso le copie che mostrano episodio in cui un allarme richiama alla battaglia i soldati fiorentini che stanno bagnandosi nell’Arno- tema favorito- rappresentazione delle figure nude in movimento- si vede la sua profonda conoscenza della struttura e del funzionamento del corpo umano.
- La sua esclusiva concentrazione sul tema della figura umana e la sua tensione verso la perfezione rappresentativa racchiudono un’appassionata volontà espressiva che rivoluziona gli interessi anatomici del Quattrocento. Con Michelangelo infatti quelli vengono assimilati a un nobile stile di ispirazione neoplatonica, che vede nella bellezza del corpo la raffigurazione dell’uomo nella sua apparenza più alta, nella quale traluce con più intenso splendore la presenza divina nella natura
- Nel 1505 abbandonò Firenze per trasferirsi a Roma su invito di Giulio II. Roma con Giulio II diventa il centro di produzione artistica più importante d’Italia, richiamando a sè gli artisti italiani di maggior spicco. Michelangelo era stato invitato a Roma poiché il pontefice voleva affidargli l’esecuzione del proprio Monumento funebre, parte integrante del grandioso progetto di riedificazione della Basilica di San Pietro, che avrebbe dovuto rappresentare il monumento più alto della glorificazione del papa regnante e la celebrazione della Chiesa universale. Michelangelo rivoluziona la tipologia tradizionale del monumento funebre. Prima ipotesi- struttura piramidale, tempio a tre piani, isolato nello spazio e con una cella sepolcrale al suo interno. (progetto del 1505).
- Michelangelo soggiorna otto mesi a Carrara per scegliere personalmente i marmi, ma al suo ritorno nel gennaio del 1506 il papa concentrato ormai sull’impresa del nuovo San Pietro gli toglie la commissione. Artista deluso lascia la città rifiutando nuovo incarico di affrescare la volta della Cappella Sistina.
- inizia così quella tragedia della sepoltura che avrebbe tormentato Michelangelo tutta la vita. Riprende più volte il lavoro ma in forme sempre più ridotte. Fece un secondo progetto nel 1513.