Michelangelo biografia
MICHELANGELO
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- cognome:Buonarroti, formazione come Leonardo a Firenze medicea
- prime esperienze- molto diverse risp.
a Leonadro- caratteri opposti
- formazione presso Ghirladaio nel 1488
- non sembra interessarsi alla pittura contemporanea, e si dedica invece allo studio dei fondamenti della moderna arte toscana, Giotto e Masaccio; dalla copia degli affreschi della cappella Brancacci ricava una semplicità, monumentalità e plastica formezza (si vede nel disegno con la figura di San Pietro, ancora più statuaria dell’originale masaccesco (fece questo disegno negli anni 1489-1490)
- indirizzo pratico-scientifico (determinante nella formazione di Leonardo) non sollecita il giovane Michelangelo e lascia presto la bottega di Ghirladaio e viene accolto sa Lorenzo Magnifico (1489-1490) e nell’ambiente intellettuale compie le prime esperienze fondamentali per la sua formazione- libero da necessità economiche si può dedicare allo studio delle collezioni medicee d’arte antica
- l’antichità era considerata dagli artisti contemporanei a Michelangelo come un repertorio di forme suggestive a cui attingere liberamente per la creazione di opere moderne
- un tema dominante: la figura scolpita di nudo maschile in movimento
- fu sostanzialmente autodidatta e fin dagli esordi il suo interesse si rivolse alla scultura
- fra le sue prime opere- Centauromachia (1491-92), una battaglia di centauri, riferimento figurativo alle sculture dei sarcofagi greco-romani; per il giovane scultore l’antico è una fonte ideale, uno stimolo per l’immaginazione che lo avvia a una nuova personalissima visione
- 1496- va a Roma per approfondire la propria conoscenza dell’antico- qua scolpisce Bacco la prima statua a noi nota dell’artista
- le dottrine di Savonarola accendono in Michelangelo l’esigenza di una riforma interna della Chiesa, e lo inducono come artista a porsi il problema del valore etico e non solo estetico della propria opera (da Leonardo queste dottrine erano considerate manifestazioni di fanatismo)
- soggiorno a Roma tra 1497-99, abbandona tematica classicista: fa una grande statua a tutto tondo- Pietà- opera eseguita per l’ambasciatore di Carlo VIII presso papa Alessadro VI; iconografia nordica del tema con il Cristo sdraiato in grembo alla Vergine- ma la sua opera ha poco a che vedere con le disarmoniche e tragiche Pietà degli scultori d’oltralpe; intera composizione ha schema triangolare- conferisce al gruppo un organicità di struttura e un equilibrio che rispondono agli ideali estetici di unità, armonia e perfezione del rinascimento maturo; la bellezza delle figure e raffinatezza nella lavorazione del marmo sottopongono i personaggi a un processo di idealizzazione che ricorda quello attuato da Leonardo nell’Ultima Cena- queste solenni figure si elevano al di sopra della realtà umana, in una dimensione di suprema dignità (opera è stata fatta negli anni 1497-1500 e oggi sta a Vaticano, Basilica di San Pietro); è l’unica opera firmata da Michelangelo; novità- Madonna è giovane
- nel 1501 torna a Firenze ed è ormai un maestro affermato
- riceve importanti commissioni civiche, la prima delle quali è una statua gigantesca di David da realizzare in un blocco di marmo già abbozzato da Agostino di Duccio (1463-64)
- Michelangelo dà vita a un’opera di grande potenza, che nella propria perentoria individualità condensa i principali valori artistici e culturali del Rinascimento italiano
- David è destinato a diventare il simbolo di repubblica fiorentina, e rappresentare i suoi ideali civili ed etici; nel giovane eroe (David) i fiorentini vedono incarnate le virtù di fortezza e ira a cui sono affidate le libertà e la gloria della città, e nell’esaltazione della sua potenza fisica e morale essi celebrano i valori umanistici della grandezza e dignità dell’uomo
- È una atletica figura nuda; Michelangelo si allontana dalla calma ponderazione delle statue classiche per imporre a David un duro ritmo di movimento che finisce con rivelare l’intera tensione psicologica del personaggio
- Rappresenta momento che precede l’uccisione di Golia- sintetizzando nel braccio disteso contratto e dita di braccio disteso un po’ chiuse- contrazione che esplode in uccisione di Golia (si vede anche nella gamba tesa, contratta e nello sguardo intenso- non guarda lo spettatore ma come se guardasse Golia)- non c’è equilibrio perfetto tra le parti del copro, ‘muscolatura è contratta’
- La potenza creatrice e la novità di Michelangelo si manifestano nel vigore plastico del corpo e nella fierezza del volto dell’eroe, umanisticamente padrone del proprio destino
- Michelangelo è indubbiamente colpito, volente o nolente dalle idee presumibilmente dai cartoni o studi di Leonardo per il gruppo di Sant’Anna con la Madonna e il Bambino e San Giovannino e lungo la prima metà del primo decennio del ‘500 da i due tondi a bassorilievo stiacciato (Pitti e Taddei) e la tavola di Tondo Doni (1504-1506) rivela nel complicato raggruppamento dei personaggi una dipendenza dal cartone di Sant’Anna
- Come in scultura anche attraverso il linguaggio pittorico ciò che Michelangelo esprime è un’energia che sembra erompere dall’interno dei corpi e potenziare le loro forme con straordinaria intensità plastica
- Nel Cinquecento col prevalere del problema dello stile, l’arte diventerà sempre più uno strumento di espressione individuale (la maniera dell’artista) e si allontanerà dal rapporto con la natura che era stato un filo conduttore durante il Rinascimento
- Il più importate lavoro eseguito da Michelangelo in questi anni fiorentini è il cartone per la Battaglia di Cascina (1504-1505)- il gonfaloniere Soderini commissionò una parte della decorazione pittorica di sala del Maggior Consiglio, sollecitando artista a un confronto diretto con Leonardo, impegnato nello stesso ambiente alla Battaglia di Anghiari. Il soggetto è una battaglia vinta dai fiorentini contro i pisani nel 1364 a Cascina, inserita nel programma propagandistico e celebrativo della decorazione della sala. Affresco non è mai stato eseguito e anche il cartone, terminato nel 1506, è andato perduto.
- La parte centrale ci è nota attraverso le copie che mostrano episodio in cui un allarme richiama alla battaglia i soldati fiorentini che stanno bagnandosi nell’Arno- tema favorito- rappresentazione delle figure nude in movimento- si vede la sua profonda conoscenza della struttura e del funzionamento del corpo umano.
- La sua esclusiva concentrazione sul tema della figura umana e la sua tensione verso la perfezione rappresentativa racchiudono un’appassionata volontà espressiva che rivoluziona gli interessi anatomici del Quattrocento. Con Michelangelo infatti quelli vengono assimilati a un nobile stile di ispirazione neoplatonica, che vede nella bellezza del corpo la raffigurazione dell’uomo nella sua apparenza più alta, nella quale traluce con più intenso splendore la presenza divina nella natura
- Nel 1505 abbandonò Firenze per trasferirsi a Roma su invito di Giulio II. Roma con Giulio II diventa il centro di produzione artistica più importante d’Italia, richiamando a sè gli artisti italiani di maggior spicco. Michelangelo era stato invitato a Roma poiché il pontefice voleva affidargli l’esecuzione del proprio Monumento funebre, parte integrante del grandioso progetto di riedificazione della Basilica di San Pietro, che avrebbe dovuto rappresentare il monumento più alto della glorificazione del papa regnante e la celebrazione della Chiesa universale. Michelangelo rivoluziona la tipologia tradizionale del monumento funebre. Prima ipotesi- struttura piramidale, tempio a tre piani, isolato nello spazio e con una cella sepolcrale al suo interno. (progetto del 1505).
- Michelangelo soggiorna otto mesi a Carrara per scegliere personalmente i marmi, ma al suo ritorno nel gennaio del 1506 il papa concentrato ormai sull’impresa del nuovo San Pietro gli toglie la commissione. Artista deluso lascia la città rifiutando nuovo incarico di affrescare la volta della Cappella Sistina.
- inizia così quella tragedia della sepoltura che avrebbe tormentato Michelangelo tutta la vita. Riprende più volte il lavoro ma in forme sempre più ridotte. Fece un secondo progetto nel 1513.
In seguito alle ulteriori modificazioni monumento viene riportato nella linea tradizionale delle tombe a muro con un numero sempre più limitato delle statue (all’inizio dovevano essere più di quaranta)- arriva alla misera conclusione della tomba a muro in San Pietro in Vincoli compiuta nel 1545. CAPPELLA SISTINA
(1508-1512) Roma, Vaticano
affreschi
- fu eretta da papa Sisto IV all’interno del più antico nucleo dei palazzi apostolici
- pittori: Botticelli, Ghirlandaio, Signorelli, Perugino, Pinturicchio, Roselli, Michelangelo
- in seguito alle ripetute insistenze di Giulio II, nel marzo 1506 Michelangelo torna a Roma, si dichiara poco esperto di pittura, ma accetta dal papa l’incarico di affrescare il soffitto della cappella Sistina.
- Insoddisfatto di primo progetto si libera nella versione definitiva da ogni legame con le consuetudini tradizionali e concepisce il più grandioso ciclo di affreschi dell’arte occidentale
- L’impianto architettonico dipinto svolge una funzione coesiva fra le varie parti figurate suddividendole in tre registri sovrapposti. 1)no riquadri in cui è scompartita la zona centrale della volta, che contengono le storie della Genesi dalla creazione all’ebbrezza di Noé (ad es. La Creazione di Adamo, Peccato originale...)
-le cornici architettoniche ospitano coppie di ignudi reggenti medaglioni figurati
2)formato dai troni dei Profeti e delle Sibille nei pennacchi
3)formato da vele e lunette in cui sono raffigurati gli antenati di Cristo
- Michelangelo rifiuta la concezione prospettica rinascimentale dello spazio e non scorcia le figure dal basso secondo una illusionistica veduta unitaria
- abbandona i gruppi leonardeschi di figure articolati secondo ritmi armoniosi e unificanti e fa propria l’unità di base della scultura classica, la figura singola, associata semmai all’elemento architettonico
- il moto drammatico delle torsioni e il risalto plastico delle masse sei corpi giganteschi esaltano isolamento delle figure, la cui immagine è sottoposta a un atto di idealizzazione grandiosa che infonde loro un significato spirituale universale
- unisce nell’immagine di Dio le sembianze dell’uomo e l’energia delle forze primordiali dell’universo; nella Creazione di Adamo (1510) trasmette al corpo giacente dell’uomo una forza di vita che erompe da tutto il suo essere; nella Creazione degli astri o in quella della Separazione delle acque il gesto imperioso delle braccia di Dio scatena movimenti cosmici grandiosi
- Nel 1513 muore papa Giulio II della Rovere e viene eletto Leone X.
Michelangelo torna a Firenze con il duplice ruolo di Architetto e scultore al servizio del casato fiorentino.
- L’artista fu incaricato da Leone X di attendere alla progettazione della Facciata di San Lorenzo lasciata incompiuta da Brunelleschi. Michelangelo assume l’incarico nel 1516, ma suo progetto non viene eseguito.
- Nel 1519 accettò un altro incarico da parte dei Medici- il cardinale Giulio de’ Medici, futuro papa Clemente VII, commissionò all’artista di dotare la chiesa di San Lorenzo di una cappella, simmetrica alla Sagrestia di Brunelleschi, all’estremità sinistra del transetto, perché ospitasse le tombe dei rappresentanti del casato fiorentino- in questo progetto superò le regole quattrocentesche da una concezione di grande audacia inventiva
- Ultima impresa architettonica a Firenze, sempre su incarico dei Medici- costruzione di una biblioteca nel chiostro di San Lorenzo (Biblioteca Laurenziana)- artista dovette assolvere esigenze pratico- funzionali espresse dal suo committente (Clemente VII), tenendo conto di preesistenti costruzioni
- struttura interna dell’edificio articolata in tante campate quante sono quelle all’esterno
- rispetto alla regolarità dell’interno della biblioteca, il vestibolo presenta una assoluta libertà compositiva; interno: divisione di ambiente rettangolare, riprende concetto di Brunelleschi- BICROMIA (due colori delle pietre), finestre rettangolari- concetto assolutamente rinascimentale- armonia, equilibrio, misura;interesse per pavimento, spazi dei banchi- pensa a comodità di chi deve studiare seduto sul banco- studia disposizione del banco, profondità, distanza dal libro, per non fare soffrire chi studia
- esterno stravolge questa armonia, scala è abbastanza grande e irregolare rispetto all’interno (scalone viene realizzato sul progetto di Michelangelo solo nel 1558-59 da Bartolomeo Ammanati)
- tra il 1520 e il 1534 Michelangelo attese i lavori della cappella Medicea (Sagrestia nuova), l’attività di San Lorenzo viene interrotta nel 1527 anno della cacciata dei Medici da Firenze (anno del sacco di Roma). Michelangelo si pose al servizio della repubblica e partecipò ai progetti di fortificazione della città.
Nel 1530- restaurazione medicea in Firenze e Michelangelo deve nuovamente attendere ai lavori della cappella di San Lorenzo che poi saranno interrotti definitivamente dalla sua partenza per Roma.
- la cappella è un opera radicalmente innovativa, realizzazione esemplare della poetica manierista
- fa: Tomba di Giuliano de ’ Medici, duca di Nemours, parete orientale con le statue di Giorno e Notte negli anni 1525-34 (marmo)
- Tomba di Lorenzo de ‘ Medici, parete occidentale con le statue di Crepuscolo e Aurora di marmo negli anni 1526-34
- Le estreme esperienze pittoriche di Michelangelo: nel 1534 abbandona definitivamente Firenze e va a Roma su invito di Clemente VII, e sta qui fino alla morte. Il papa gli commissionò la decorazione della parete in fondo della cappella Sistina.
Fa Giudizio Universale negli anni 1537-1541.
- segnò un cambiamento radicale rispetto a qualsiasi tendenza decorativa ancora presente negli affreschi della volta della Sistina
- l’eliminazione di ogni armatura architettonica e spaziale, libera raffigurazione di masse di figure ignude secondo una struttura non riconducibile ad alcuna ripartizione delle scene, né rispondente al sistema proporzionale e prospettico della pittura rinascimentale -è come un cielo indeterminato, privo di ogni suggerimento di profondità, ma animato da una inarrestabile catena di impulsi dinamici
- le figure sono disposte in gruppi disarticolati, c’è movimento rotatorio che si incardina nel severo gesto del Cristo giudice al centro della raffigurazione (Cristo è in una posa minacciosa)
- estrema varietà degli atteggiamenti e dinamismo delle figure
- nella parte alta le figure sono solo incise, non definite del tutto
- al corpo umano, inteso come codice universale dell’espressione, viene assegnato un ruolo centrale e alla sua nudità (aspramente criticata dagli ambienti romani più puritani) un valore di primordiale essenzialità, sottratta alle implicazioni di carattere estetico, che stavano alla base della perfezione formale perseguita dal classicismo rinascimentale
- Michelangelo rinunciò alla composita e ricca gamma di colori adottata negli affreschi della volta della Sistina, riducendola a due soli toni (il bruno sui corpi e il turchino del cielo)- sottolineano l’atmosfera di particolare austerità
- il Giudizio esprime una visione tragica della condizione e del destino dell’umanità, che non dissimula la propria angoscia di fronte all’estrema sentenza divina- interpreta la tensione di quegli anni , alimentata negli anni più sensibili dagli accesi contrasti teologici tra cattolici e luterani, dalle lotte religiose, dalle sentite esigenze di unità della Chiesa universale
- restauro di 9 anni
Cappella Paolina- la testimonianza di crisi radicale
- dopo lo scoprimento di Giudizio Universale, il papa assegnò a Michelangelo l’incarico di decorare con i due affreschi la Cappella Paolina: Conversione di San Paolo (1542-45)e Crocifissione di San Pietro (1545-50)- ultima testimonianza pittorica
- l’artista portò alle estreme conseguenze i risultati del grande affresco della Sistina
- Conversione di San Paolo: ambientata in paesaggio arido, irreale, dove la natura è assente al pari dello spazio, rappresentazione angosciata e sospesa di un evento- non è un racconto, figure sono modellate con minore ricercatezza rispetto al Giudizio, si alternano bruscamente spazi vuoti, compromettendo l’ordine prospettico tradizionale
- questa concezione spaziale è ancora più evidente nella Crocifissione di San Pietro
- insolita disposizione in diagonale della croce è l’asse di uno spazio sferico, rotatorio, centrato sul volto terribile del martire
- Ultimo ventennio della carriera si dedica soprattutto alla progettazione urbanistica e architettonica: Paolo III Farnese decide di trasferire sul Campidoglio l’antica statua di Marc’Aurelio. Michelangelo deve ristrutturare la piazza capitolina, polo della vita civile della capitale (Roma). Progetta una scala monumentale e la piazza sopraelevata, tra l’antica Roma dei fori e la città moderna su cui viene ad affacciarsi. Il Nuovo aspetto della piazza si fondò su tre principi fondamentali: l’assialità, la simmetria e la convergenza
- grande spazio trapezoidale delimitato dal Palazzo dei senatori
- lavora su questa piazza dal 1437
- Cupola di San Pietro a Roma- dal 1547, Vaticano
- Bramante propone l’uso di pianta centrica, Michelangelo riprende questa idea- propone tamburo con colonne binate che si alternano con le finestre, divide la cupola con i costoloni, cerca di equilibrare le varie parti; la cupola è doppia rispetto alla cupola di Brunelleschi a Firenze (Santa Maria del Fiore)
- Pietà Rondanini 1552-1564, si trova a Milano, Castello Sforzesco - ‘ non finito ’ Michelangiolesco: il principio tecnico-stilistico del non-finito è connesso con la visione filosofico- religiosa di Michelangelo, che concepisce l’attività artistica non più come un processo conoscitivo, ma come un impegno etico di tutto il proprio essere: secondo la concezione neoplatonica infatti la forma, imprigionata nella sua scorza come l’anima nel carcere terreno del corpo, viene estratta dal suo involucro mediante un operazione che è tutt’uno con la titanica lotta dell’uomo per la propria liberazione dal peso della materia.
- fusione tra elemento ‘materia ‘ e elemento spirituale
- simbiosi tra Madonna e Cristo (è più sproporzionato, non classico, corpo scheletrico)- richiama idea della morte- gambe piegate; Madonna- viso evidenziato- si vede profondo dolore che prova
- artista può fare ‘sprigionare ‘ la materia
- Per Michelangelo la concezione dello scolpire è ‘per forza di levare ‘ e non di mettere, da cui discende la sua predilezione assoluta per il blocco do marmo rispetto al metallo da fondere o a materiali da plasmare; esso secondo l’artista, contiene già in potenza l’immagine, che deve essere solo liberata.
Il non finito, quindi, non è tanto una formulazione rimasta incompiuta per effetto di una rinuncia da parte dell’artista, né tanto meno un abbozzo, ma una componente fondamentale del processo creativo michelangiolesco (come nel Giorno della cappella medicea in San Lorenzo, nel San Matteo; non finito- Pietà Rondanini, Pietà (1550-55)- Firenze, Museo dell’Opera del Duomo)
- Non finito rappresenta il dissidio tra la materia e lo spirito che in essa si dibatte
- è un’ennesima aperta violazione del concetto di perfezione formale su cui si era basata fino ad allora tutta l’estetica del Rinascimento
- solo il non finito è in grado di esprimere l’essenza del processo creativo, specchio del travaglio interiore dell’artista.
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