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Cecília
Piatok, 22. novembra 2024
L’anno 1989 – il grande cambiamento democratico negli paesi “ex – comunisti”.
Dátum pridania: 14.11.2003 Oznámkuj: 12345
Autor referátu: Rastislav
 
Jazyk: Taliančina Počet slov: 2 611
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In questo secolo si è passati da un equilibrio sincronico ad uno diacronico, il primo è caratterizzato da un bilanciamento dei poteri, mentre nel secondo viene applicata la cosiddetta oscillazione del pendolo che alterna periodi di governo da una parte all’altra dello schieramento, mantenendo l’ordine.

1. La democrazia nei tempi moderni

Nei tempi moderni le norme costituzionali diventano armi per la conquista del potere, mentre nel 19° secolo garantivano il potere. Per arginare questo fenomeno occorsero nuovi strumenti per tutelare la stabilità, mezzi trovati nella rigidità costituzionale; ciò garantisce che le regole del gioco siano uguali per tutti e siano superiori alle singole volontà dei giocatori. Si è creato un sistema che rendesse più ostica la modifica della costituzione, sistema che prevede il coinvolgimento delle minoranze.
Le democrazie popolari e le repubbliche democratiche si rifanno anch’esse al diritto di autogovernarsi da parte del popolo; profondamente diversa è, tuttavia, la loro concezione di popolo e del modo in cui esso può esprimere la propria volontà.
Per queste democrazie, il popolo è il proletariato, nel cui nome si è compiuta la rivoluzione sociale e politica, donde il regime è sorto: è quindi inconcepibile che ai nemici del popolo venga riconosciuto il diritto di pronunciarsi. Il popolo si manifesta attraverso il partito, che da esso è nato e che nello stesso tempo gli fa da guida. La struttura piramidale del partito assicura, teoricamente, la trasmissione della volontà popolare fino al vertice e la ritrasmissione della sintesi di tale volontà popolare da questo alla base. Non può esistere opposizione, dato che opporsi al partito equivale a opporsi al popolo e i dissidenti vengono considerati fuori della comunità. Ogni restrizione della libertà di esprimersi o di agire, fino al potere assoluto dei quadri del partito, o del suo capo, è considerata democratica, perché voluta dal popolo, che si esprime attraverso il partito, e destinata ad assicurare la salvaguardia del regime democratico popolare. In pratica, i paesi che affermarono nei loro testi costituzionali di reggersi secondo una forma di democrazia socialista, furono innanzitutto l’Unione Sovietica, la prima Federazione Iugoslava e la Cecoslovacchia, regimi attualmente disciolti. In altri paesi, dopo la seconda guerra mondiale, si instaurarono forme di governo anch’esse ispirate alle dottrine di Marx e di Lenin, dette democrazie popolari o progressive.
 
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Zdroje: GALLINO Luciano, Democrazia, in L. GALLINO, Dizionario sociologia, Milano, TEA, 1993, 207 - 214., KAPUSTA Pavel, Desať rokov po ..., in «Extra», 18 – 24 Novembre 1999, 1., MAZZOLENI Giampiero, La comunicazione politica, Bologna, Il Mulino, 1998., Cinquantamila persone in piazza a Praga. Violenti scontri tra polizia e studenti, in «L’Osservatore Romano», 19 Novembre 1989, 1., Il Premier cecoslovacco accetta alcune richieste dell’opposizione, in «L’Osservatore Romano», 30 Novembre 1989, 1., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 5.12.1989., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 10.12.1989., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 4.1.1990.
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