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L’anno 1989 – il grande cambiamento democratico negli paesi “ex – comunisti”.
Dátum pridania: | 14.11.2003 | Oznámkuj: | 12345 |
Autor referátu: | Rastislav | ||
Jazyk: | Počet slov: | 2 611 | |
Referát vhodný pre: | Stredná odborná škola | Počet A4: | 9.8 |
Priemerná známka: | 2.97 | Rýchle čítanie: | 16m 20s |
Pomalé čítanie: | 24m 30s |
La differenza fra questi due tipi di democrazia sta principalmente nel fatto che le democrazie socialiste erano caratterizzate dall’esistenza di un partito unico, omogeneo, il partito comunista, mentre nell’altro caso era al potere una coalizione di forze risultanti dall’unificazione di diversi partiti, esprimenti interessi di diverse categorie sociali ed economiche, benché tutti fondamentalmente affini.
La rapida esposizione delle diverse forme di democrazia succedutesi dall’antichità ai nostri giorni mostra quanto sia difficile trovarne una definizione comune: il concetto di popolo in una data società politica può variare e addirittura escludere l’una o l’altra parte della popolazione. Non sembra possibile quindi fissare un elenco preciso delle forme che la sovranità popolare e il suo modo di esprimersi possono assumere di volta in volta. Ogni democrazia, infine, è permanentemente esposta al duplice pericolo di cedere il potere a una o più caste, o di abbandonarlo nelle mani di un dittatore o di un partito.
In mancanza di una definizione assoluta, è possibile almeno stabilire ciò che la democrazia non deve essere: non deve essere l’asservimento dello Stato, più o meno consapevole, a una casta, a un partito, a un gruppo, a un individuo; non deve essere, in nome della libertà, il dissolvimento anarchico di tutti i legami e di tutte le gerarchie. Deve permettere l’espressione effettiva e libera della volontà di tutti gli individui retti dallo Stato, al quale spetta, una volta espresse e rese note tali volontà, distinguere fra tutte quella della maggioranza e applicarla nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, riconosciuti e garantiti a tutti. Ciò presuppone la difficile conciliazione di libertà, uguaglianza e autorità; presuppone, altresì, che la democrazia, almeno come tendenza astratta, sia il governo dei migliori.
2. Democratizzazione dell’Europa est
Una data molto importante è il 1989, anno in cui la democratizzazione è graduale ed è anche l’unica scelta che si possono fare. Tale processo non è rapido e occorrono 10 anni di preparazione sotterranea. Il processo si dissemina nei seguenti paesi: Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia, Romania, Bulgaria, ma non ha preso la Germania orientale.
Iniziato in Polonia con il movimento Solidarnosh, si è stabilizzato in 10 mesi, a differenza dell’Ungheria che ha richiesto poche settimane.
Zdroje: GALLINO Luciano, Democrazia, in L. GALLINO, Dizionario sociologia, Milano, TEA, 1993, 207 - 214., KAPUSTA Pavel, Desať rokov po ..., in «Extra», 18 – 24 Novembre 1999, 1., MAZZOLENI Giampiero, La comunicazione politica, Bologna, Il Mulino, 1998., Cinquantamila persone in piazza a Praga. Violenti scontri tra polizia e studenti, in «L’Osservatore Romano», 19 Novembre 1989, 1., Il Premier cecoslovacco accetta alcune richieste dell’opposizione, in «L’Osservatore Romano», 30 Novembre 1989, 1., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 5.12.1989., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 10.12.1989., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 4.1.1990.