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Cecília
Piatok, 22. novembra 2024
L’anno 1989 – il grande cambiamento democratico negli paesi “ex – comunisti”.
Dátum pridania: 14.11.2003 Oznámkuj: 12345
Autor referátu: Rastislav
 
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Le manifestazioni a Bucarest e tutte le televisioni del mondo l’hanno rappresentato come un evento drammatico.
Questo processo è durato abbastanza: per la Cecoslovacchia 10 settimane, per la Romania e Bulgaria fino alla rivoluzione (10 ore), ma non si è avuta un’esperienza democratica.
Vi sono alcune realtà come la Bulgaria, che era sotto un regime totalitario, a differenza d’altri paesi più liberi, ma sotto regime autoritari come la Polonia, che aveva uno spazio di libertà civica maggiore.
La differenza tra la Polonia e l’Ungheria è che la prima è stata organizzata con personalità politiche forti come Solidarnosh, mentre per l’Ungheria vi fu una rivoluzione tecnocratica.
La situazione della Germania Orientale è diversa in quanto vi è contemporaneamente un processo d’unione; senza un certo dialogo si giungerà alla democratizzazione di un paese.
Nel 1968 vi è stato il primo evento di democratizzazione: la primavera di Praga dopo di cui si è creato un sistema di controllo forte, come in Cecoslovacchia, e il sistema schiacciò l’opinione di modo tale che nessuno si volesse più pronunciare.
Esistono delle tradizioni storiche diverse, come in Cecoslovacchia prima della II guerra mondiale: Praga era un centro culturale non indifferente.
Dopo la II guerra mondiale, vi fu la scissione tra la Repubblica Ceca e quella Slovacca, e in quest’ultima i comunisti salirono al potere grazie alle elezioni e addirittura chiesero di essere inglobati nella Russia come sedicesima nazione.
Le strutture preesistenti, anche se largamente distrutte, diedero un impulso allo sviluppo mentre le regioni del Sud ebbero maggiori problemi. Esistono difficoltà nella Slovacchia quanto alla stabilizzazione della democrazia, a differenza degli altri paesi che l’hanno già raggiunta. Dopo il patto di Varsavia, nella Repubblica Slovacca, il leader del partito di maggioranza provò ad istituire una dittatura.


Capitolo secondo
I MASS MEDIA E L’ANNO 1989


Gianpietro Mazzoleni definisce i mass media così: “Una fonte di potere; uno strumento di influenza, controllo e innovazione nella società il mezzo primario di trasmissione e la fonte di informazione indispensabili al funzionamento di quasi tutte le istituzioni sociali.”
I mass media durante il comunismo erano controllati dal governo. Non esisteva un campo massmediale privato: TV, radio, giornale erano statali. Nel telegiornale vi erano notizie che riguardavano solo il campo politico dei comunisti, qualche volta anche notizie dall’estero (Europa occidentale, USA), ma di solito erano notizie negative – disoccupazione, attentati, guerre.
Le persone volevano avere informazioni attendibili e hanno cercato nelle emittenti estere che trasmettevano in lingua madre. Ascoltare questa radio era molto pericoloso. Le persone erano perseguitate – avevano problemi nel lavoro, i bambini non potevano studiare nelle scuole che sceglievano. Molto popolari in questo tempo di guerra fredda erano le emittenti come Europa Libera (Free Europe), Voce della America (Voce of America) e Radio Vaticana.
I Giornali erano nella stessa situazione di TV e Radio: controllate dal governo. Quasi tutti i quotidiani nazionali (almeno nella Cecoslovacchia) come Rudé právo (Diritto roso), Práca (Lavoro), Pravda (Verità), Sme (Siamo) furono messi nella stessa via comunista.
Nell’anno 1988 comincia a uscire un quotidiano – Lidové noviny (Giornale del popolo). Giornale, che non era controllato dal governo – solo poche copie.
 
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Zdroje: GALLINO Luciano, Democrazia, in L. GALLINO, Dizionario sociologia, Milano, TEA, 1993, 207 - 214., KAPUSTA Pavel, Desať rokov po ..., in «Extra», 18 – 24 Novembre 1999, 1., MAZZOLENI Giampiero, La comunicazione politica, Bologna, Il Mulino, 1998., Cinquantamila persone in piazza a Praga. Violenti scontri tra polizia e studenti, in «L’Osservatore Romano», 19 Novembre 1989, 1., Il Premier cecoslovacco accetta alcune richieste dell’opposizione, in «L’Osservatore Romano», 30 Novembre 1989, 1., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 5.12.1989., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 10.12.1989., Radio Vaticana, sessione Slovacca, 4.1.1990.
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